Primo maggio: Tortorelli, i “messaggi” alla politica, alle istituzioni, alla società lucana

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Primo maggio: Tortorelli, i “messaggi” alla politica, alle istituzioni, alla società lucana

Sintesi intervento Vincenzo Tortorelli, segretario regionale UIL Basilicata.

Scanzano Jonico 1 maggio 2022.

Un messaggio alla politica, di avere rispetto della Costituzione, dei lavoratori e delle lavoratrici. Lo facciamo con ancora più forza ed autorevolezza dopo le ultime rilevazioni sul calo di fiducia dei cittadini nella politica e nelle istituzioni. Una sfiducia destinata purtroppo a crescere a seguito delle vicende politiche  che si consumano da troppo tempo nel Palazzo della Regione. Siamo consapevoli di essere il baluardo di democrazia e partecipazione e questo ci carica di ulteriore responsabilità, quella responsabilità che altri dimostrano di non avere. Ma la pazienza ha un limite!  Si faccia presto perché la Regione deve dotarsi di un bilancio effettivo e non provvisorio e fare scelte importanti per il Pnrr, il superamento dell’emergenza sociale, della povertà, del gap infrastrutturale, reali condizioni di benessere delle nostre famiglie.

Siamo ritornati in piazza per rivendicare il lavoro e attenzione sui temi della sicurezza. La Basilicata si colloca in ‘Zona rossa’ con un’incidenza di morti ed incidenti sul lavoro maggiore del 25% rispetto alla media nazionale. C’è una questione che non è solo dei lavoratori e delle lavoratrici, è una questione che riguarda la necessità di fare insieme una battaglia per la legalità.

Lo diciamo proprio da Scanzano che volutamente abbiamo scelto per ribadire il nostro impegno nella lotta all’illegalità e alla criminalità che – ci avvertono i magistrati della Dia – qui nel Metapontino è un pericolo ancora  presente. C’è un paese, una regione, ci sono famiglie che non tollerano più. Siamo stanchi di questa illegalità diffusa!  Per rendere attrattiva la nostra regione anche e soprattutto verso i grandi investimenti produttivi abbiamo bisogno di un rispetto profondo delle leggi, negli appalti e nel buon funzionamento della pubblica amministrazione. Un ambiente locale pulito, moralmente elevato, per garantire solo così prospettive future alle generazioni con un’immagine e una reputazione di grande prestigio.

Abbiamo proposto con il Patto del lavoro i progetti e gli interventi di valorizzazione delle risorse locali e delle potenzialità della regione in diversi campi, dall’agroindustria, al manifatturiero, alle infrastrutture, alle grandi innovazioni, all’energia e alla transizione digitale, l’automotive. Abbiamo stimato che la realizzazione delle nostre proposte può generare almeno 4mila nuove occasioni lavoro! Queste sono le nostre sfide!

Non è più il tempo dell’attesa. Vogliamo una regione più moderna, più vicina ai bisogni delle persone, dei giovani, delle donne e degli anziani. Gli 873 decessi covid e i 124mila casi di contagio non sono bastati a convincere che è assolutamente urgente un piano di riforma della sanità regionale che deve recuperare efficienza, efficacia e prossimità come prevede il PNRR? E i 3mila giovani che ogni anno abbandonano la Basilicata, si formano e daranno il loro contributo altrove, non bastano a convincere questo governo a realizzare nuove politiche attive e di investimenti per nuove opportunità di lavoro e realizzazione???

E, al netto della guerra, i nuovi dati ISTAT che ci dicono che in Basilicata la povertà colpisce 1 famiglia su 4 e che il rischio di povertà arriva ad interessare il 3% della popolazione, non bastano a questo governo per intraprendere urgenti riforme strutturali in grado di mettere freno a questo scivolamento? Rispetto a ciò le politiche del Governo, centrale e regionale, risultano insoddisfacenti. Soprattutto per quanto riguarda il contrasto all’inflazione e al caro energia che colpiscono in modo pesantissimo lavoratori, lavoratrici, pensionati e giovani.

Su tutto questo la sfida è aperta con il Governo regionale che non può più ritardare nel dare risposte concrete. Rivendichiamo un metodo di confronto con i sindacati e il riconoscimento del nostro ruolo di protagonisti delle politiche regionali per il lavoro.

E l’aggressione della Russia all’Ucraina è un fatto inaudito, è un atto di guerra nei confronti di un popolo e di uno stato sovrano inaccettabile. Le sanzioni contro la Russia sono una questione di difesa della democrazia e del principio di autodeterminazione dei popoli.

Per la pace non c’è altra strada! E attenzione, una pace che in Occidente, ora, non è più scontata.

 La missione centrale del sindacato – la ribadiamo nella  Giornata del Primo Maggio – è  quella di restituire un futuro, più inclusivo ed equo, alla nostra regione e al nostro Paese.

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