Braia: RSA Villa Anna di Matera, commissariata Sanità e Regione, dopo bocciatura TAR e silenzio di Leone, Bardi e oggi Fanelli

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“Imbarazzante e assoluto il silenzio che è calato sulla vicenda della RSA Villa Anna di Matera. Neanche alle sentenze del TAR la Basilicata  ottempera più. Un rimpallo di responsabilità tra dipartimento sanità a guida Leone di Fratelli d’Italia e oggi di Fanelli della Lega, tra Zullino come Presidente di commissione della Lega e la DG della Asm, da loro nominati: magari anche qui attendiamo l’auto-condanna, l’auto-sanzione e l’auto-assoluzione che vanno di moda in questi giorni? 

A pagarne è sempre e solo la salute delle fasce dei soggetti lucani più fragili in questo caso come gli anziani.  Mentre Bardi e i vari esponenti del centro destra pensavano all’avvicendamento degli assessori alla sanità, la regione aveva l’obbligo di pronunciarsi sull’istanza per l’accreditamento della RSA di Villa Anna di Matera entro novanta giorni altrimenti sarebbe stato nominato un Commissario ad acta per la liquidazione. 

Nonostante avessimo già denunciato a gran voce la solenne bocciatura al TAR del Presidente Bardi e dell’allora assessore alla salute Leone, il Dipartimento Salute regionale non ha proceduto al riconoscimento dell’accreditamento della Residenza per anziani Villa Anna gestita dalla Cooperativa Anziani ’93. Siamo incorsi in altre sanzioni, senza che nessuno di coloro che ha sbagliato lo abbia ammesso ieri, come oggi. Ora oltre a dover fare quello che non si è fatto forse per negligenza e insipienza, purtroppo quando paga la Regione, come in questo caso, a pagare sono tutte le cittadine e i cittadini di Basilicata.”

Lo dichiara il Consigliere Regionale Luca Braia, capogruppo Italia Viva.

“L’Amministrazione ha infatti totalmente omesso di adottare – entro il termine fissato per legge – continua il Consigliere Braia – un provvedimento per la verifica di compatibilità formulata e richiesta e, pertanto, risulta sostanzialmente inadempiente rispetto agli adempimenti propedeutici alla definizione dei fabbisogni delle prestazioni sociosanitarie delle RSA. Tra l’altro, come è noto,  la fase programmatoria regionale è ancora in itinere, a causa della crisi politica che da mesi tiene ostaggio la maggioranza di governo e noi tutti e, ancor più grave, dal momento che il parere della competente Commissione consiliare non è stato ovviamente acquisito perché la stessa commissione non viene convocata da mesi. 

La Cooperativa Anziani ’93 che gestisce la struttura di Villa Anna ha presentato ricorso al TAR contro l’amministrazione della Regione Basilicata. In ottemperanza alla sentenza TAR Potenza n. 10/2022 si apprende che è infruttuosamente decorso il periodo di tempo (di gg. 90) concesso alla Regione per adempiere ed è stata inviata l’esecuzione ad opera del commissario ad acta di AGENAS che, infatti, ha intimato un termine di venti giorni per la trasmissione di tutti i documenti utili e pertinenti. 

Il soggetto esercente dell’attività di RSA di Villa Anna, lo avevamo denunciato da molti mesi, era insorto contro il silenzio della Regione Basilicata sull’istanza presentata in data 7/7/2020, con la quale si chiedeva la verifica di compatibilità al fabbisogno regionale ex art. 3 L.R. n. 28/2000, ai fini del successivo accreditamento della struttura, oltre che la condanna della Regione all’adozione del provvedimento richiesto  in base alla programmazione del Piano salute 2012/2016, approvato con Delibera del Consiglio regionale n. 317/2012).

Ricordiamo che gli ultimi atti della Regione Basilicata – conclude Luca Braia – risalgono all’ordine del giorno approvato in consiglio regionale il 2 Agosto 2021 e alle audizioni in IV commissione dell’ottobre scorso e che praticamente, nonostante il TAR, nulla si è mosso nel dipartimento Sanità.  Inadempienza quindi che continua ad essere conclamata e reiterata, con sconfitta annessa da parte del TAR, conseguenze economiche che ricadono sulle nostre tasche  e un investimento di quasi 10 milioni di euro di un privato sulla struttura per anziani che non è ancora riuscito ad ottenere l’accreditamento che gli spetta, dopo praticamente oltre due anni e con le carte in regola.”

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