BERNALDA. Toccante cerimonia in memoria del docente Rosanna D’Onofrio con l’intitolazione della Biblioteca Scolastica

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di MICHELE SELVAGGI  

Un ricordo verso amati e stimati docenti che non ci sono più. Lo scorso mercoledì 18 gennaio, presso l’Istituto Comprensivo “Pitagora” di Bernalda, alla presenza della Dirigente Scolastica Grazia Maria Marciuliano, unitamente a tutto il personale docente, alunni, amici e parenti della scomparsa, oltre al Vice Sindaco del Comune di Bernalda, Francesca Matarazzo,  si è svolta una toccante cerimonia  in memoria della Professoressa pisticcese Rosanna D’Onofrio, scomparsa poco tempo fa. Dopo lo scoprimento della targa  ricordo  da parte dei familiari presenti alla cerimonia, è intervenuta  la Dirigente Scolastica la quale, dopo aver ringraziato il collegio docenti e l’Amministrazione Comunale  per l’impegno profuso per realizzare lo importante evento, ha ricordato la docente scomparsa, sottolineando le doti umane, professionali, la riservatezza e perché no, anche la straordinaria generosità che l’hanno sempre contraddistinta. Allo appassionato intervento della massima dirigente scolastica,  ha fatto eco quello di vari colleghi presenti, che non l’hanno mai dimenticata, dedicando a lei un caro pensiero  in suo ricordo. Non poteva mancare alla fine della commovente cerimonia,  un  commosso ringraziamento della famiglia,  verso tutti coloro che  hanno fortemente voluto  che il suo ricordo  restasse perennemente vivo. E’ scontato che la instancabile  dedizione e soprattutto l’amore per la scuola, ma anche per la  conoscenza e la professionalità che la stessa ha sempre dimostrato, non mancheranno di essere  un’ispirazione per tutti  coloro che  entreranno nella Biblioteca a lei intestata. La famiglia Pisapia D’Onofrio, tra l’altro, ha voluto ricordare  che “Rosanna,  era sempre dalla parte dei ragazzi e sempre in prima linea  nella organizzazione delle gite scolastiche e in qualsiasi cosa riguardasse i suoi alunni, la sua accuratezza  nel correggere i compiti in classe e la gioia sul suo volto quando doveva dare qualche voto  in più, invece di toglierlo”.  “Essere insegnante – ha ribadito la famiglia –  non significa solo trasmettere il proprio sapere, bensì, andare oltre il ruolo stesso e trasmettere tutto ciò che non sempre si trova tra le pagine di un libro”. Rivolgendosi  infine ai presenti: “  Siamo a voi grati per aver reso tutto questo possibile e di aver fatto in modo che il suo ricordo, la sua persona, non viva solo  dentro noi tutti. Ma anche al di fuori oggi, domani, sempre. Cara mamma , cara collega, cara professoressa, cara amica,  se non sei più dove eri, sei ovunque noi siamo”. 

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