Terre Aristeo: presentato stato attuazione Progetto pilota per il ripopolamento e la rigenerazione dei borghi

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Lo stato di attuazione del Progetto Terre di Aristeo in Basilicata “il turismo esperenziale di comunità”,  progetto pilota per il ripopolamento e la rigenerazione dei borghi e dei paesi lucani, è stato illustrato ai giornalisti oggi nella nuova sede operativa del Distretto in via Verrastro di Potenza. L’ad Terre di Aristeo Saverio Lamiranda ha parlato del primo Accordo di Sviluppo già presentato dalla Rete Xenia Aristeo, la rete delle imprese, a Mise e Invitalia, con investimenti complessivi di 58,4 milioni di euro con la ptrevisione di 400 nuove unità abitative. I Comuni coinvolti nell’Alto Bradano-Vulture sono Forenza, Acerenza, Venosa e Lavello e nel Metapontino: Tursi e Scanzano. Per completare la realizzazione dell’intero Progetto che, complessivamente, riguarda almeno 2mila “unità di accoglienza turistica” prevalentemente attraverso l’adeguamento, la ristrutturazione e l’ampliamento di strutture esistenti in oltre 30 paesi lucani che costituiranno specifiche “Destinazioni” del “Sistema Turistico Locale Aristeo”, sarà necessario ricorrere a nuovi Accordi di Sviluppo per il resto dei Comuni che hanno aderito. Tre i principali obiettivi, tra di loro complementari, volti a: attuare iniziative destinate al riposizionamento competitivo del turismo in Italia e all’estero, con particolare riguardo al mercato interno, ai mercati obiettivo europei con un focus sui principali mercati extra europei; valorizzare la capacità di adattamento al mercato turistico attraverso il sostegno a progetti integrati tra cultura ambiente e turismo mirati al miglioramento della comunicazione digitale, e all’attrattività del sistema paese; sostenere le identità turistiche nazionali e mettere a valore le esperienze progettuali a maggiore potenziale, con particolare riferimento al turismo slow, sia nelle destinazioni affermate che nelle mete meno conosciute per il rafforzamento della promozione e commercializzazione turistica. Tutto questo è essenziale per arginare, con maggiore efficacia, la desertificazione di territori e  Borghi, contribuire al loro ripopolamento e sostenere una cultura ed un ambiente adatti alla promozione di nuove imprese. Lamiranda ha riferito che nell’incontro del 17 marzo scorso con il Presidente Bardi “è stato registrato interesse e disponibilità; siamo in attesa  dei provvedimenti che il Presidente si è impegnato ad emettere. Voglio precisare che non abbiamo chiesto soldi. Solo interventi a costo zero per la Regione come rinnovare l’Accordo di Programma sottoscritto nel 2018 per consentire la prosecuzione delle azioni concordate; convocare una conferenza di servizio per un raccordo tra Regione, Comuni ed imprese della Rete Xenia-Aristeo; sostenere gli Accordi di Sviluppo che il Distretto ha proposto ai Ministeri competenti; a sostenere le proposte del Coordinamento nazionale dei Distretti Turistici (al quale aderisce Terre di Aristeo) che ha chiesto un Tavolo al Ministro del Turismo Santanchè per una cabina di regia sulle risorse da destinare al turismo con i programmi Fesr e Fondo di Coesione estendendola al Pnrr che di fatto taglia fuori il turismo”. Poi l’audizione in Terza Commissione. “Devo dire che l’audizione in Terza (presidente Piergiorgio Quarto) – riferisce – è stata molto produttiva con valutazioni positive per i contenuti e gli obiettivi del nostro Progetto. E’ stata condivisa la necessità di tradurre in azioni la consapevolezza che il settore turistico garantisce un impatto economico immediato e duraturo sul territorio, specie in chiave di rigenerazione dei paesi e quindi di stop allo spopolamento, ed è in grado di assorbire una quota significativa di quella parte dei finanziamenti del Pnrr che lo stesso Ministro Fitto dichiara di avere difficoltà a spendere. La Commissione ha  chiesto al Presidente Bardi di “sostenere l’intero Progetto Aristeo non solo in sede regionale, ma anche presso le Amministrazioni nazionali per i finanziamenti necessari”.

In Basilicata  il “baratro demografico” assume tinte più fosche. Quelle della scomparsa dei piccoli paesi, dello spopolamento delle aree interne e della fuga dei giovani. Il quadro è chiaro: il calo demografico in Basilicata e nel Mezzogiorno, nei comuni montani e collinari, è di intensità tale da non essere compensata dai modesti incrementi registrati nei comuni medi e grandi. I piccoli e piccolissimi comuni presentano un tasso di natalità decisamente più contenuto di quello rilevato nei centri più grandi sia nel Mezzogiorno che nel Centro-Nord . Il prossimo appuntamento è il tavolo con le associazioni di categoria convocato per lunedì 17 e definire una strategia comune nell’interesse del territorio e delle comunità ancora “resistenti”.  Sono inoltre in calendario quattro assemblee territoriali in preparazione del Congresso regionale di fine giugno.

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