Per le grandi manifestazioni bisognerebbe riprendere il progetto della stazione ferroviaria di La Martella

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Ampi spazi per grandi manifestazioni ne abbiamo? Già da qualche tempo viene segnalata la vicenda di una spesa sostenuta dalla pubblica amministrazione sulla quale sarebbe utile tornare a discutere. Si tratta di capire in quale misura è possibile rivisitare la vicenda della zona individuata individuata a ridosso della stazione ferroviaria di La Martella. L’area fu consegnata a fine dicembre del 2018 per l’avvio dei lavori, praticamente alla vigilia dello svolgimento delle iniziative previste per il 2019.

Potendo contare sulla concessione da parte della Rete ferroviaria italiana (Rfi) e una spesa iniziale di 300 mila euro, fu prevista la sistemazione di un parcheggio finalizzato a limitare l’ingresso in città di auto e di bus turistici. Lo scopo era quello di disciplinare la mobilità urbana e di evitare flussi e volumi di traffico intensi. La questione riguardava soprattutto il centro, comunque raggiungibile da navette bus dirette nelle zone sensibili delle manifestazioni immaginate per celebrare l’anno vissuto da Capitale della cultura europea.
L’opera fu appaltata alla ditta Edil Carone Srl di Corleto Perticara, che avrebbe dovuto chiudere il cantiere entro il mese di gennaio 2019. Il progetto prevedeva la realizzazione di 438 stalli per auto, di cui 11 destinati ai diversamente abili, oltre a 28 posteggi per bus e la sistemazione delle aree di scambio intermodale di trasporto con navette e taxi, garantendo condizioni idonee di sicurezza ed un adeguato livello di erogazione dei servizi.

Fu deciso che l’ingresso al parcheggio sarebbe dovuto avvenire dalla strada provinciale “Papalione” tramite una rampa di accesso a doppia corsia. Nella zona centrale fu prevista anche la realizzazione di aiuole spartitraffico, banchine e marciapiedi, utili aree di sicurezza per i pedoni.

Non è tutto. Tra i servizi destinati all’area di sosta non mancava la dotazione di bagni con vasca chimica, di un servizio di guardiania e di un impianto di illuminazione adeguato per consentirne la fruizione anche in orari notturni.
Bisogna decidere se davvero si vuole dare un seguito alla spesa già sostenuta da parte del Comune e quindi utilizzare proficuamente ettari abbandonati a se stessi ormai da decenni. Una nuova convenzione è sempre possibile, del resto, lo spazio a disposizione non è stato impegnato per la sua vera funzione di stazione ferroviaria ed è fruibile ancora oggi. Non sembra davvero impossibile rivedere il progetto esistente e adattarlo alle nuove esigenze, a partire da quelle manifestazioni che richiedono ampi spazi per spettacoli di grande richiamo.

Pasquale Doria

Matera Civica  

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