Venerdì 19 luglio | MAGLIE – Ultimo appuntamento “Visioni. Dal sogno all’impresa” al MAITO – Museo Archeo Industriale di Terra d’Otranto

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Venerdì 19 luglio a Maglie si conclude “Visioni – Dal sogno all’impresa“: un ciclo di visite guidate promosso da 34° Fuso Aps per scoprire il neonato MAITO – Museo Archeo Industriale di Terra d’Otranto e conoscere alcune delle più importanti imprese del territorio. Un progetto ideato per immergersi dapprima nei sogni e poi nelle storie di chi ha reso noto il comune al centro della provincia di Lecce come “Emporio del Salento”, grazie alla presenza di abili artigiani. La terza e ultima tappa prenderà il via alle 18 dalla Boutique Doria 1905 (via Giuseppe Pisanelli 7). L’arte di coprire la testa ha una storia in Puglia e in Terra d’Otranto che risale alla fine dell’Ottocento. Nel Salento, la città di Maglie può essere considerata la capitale della produzione e vendita di berretti e cappelli. All’inizio un’attività esclusivamente manuale svolta da abili maestre ricamatrici, col tempo ha acquisito le dimensioni di industria grazie all’ausilio delle macchine e alla lungimiranza di personalità di spicco. Tra queste, Sabino d’Oria (1870-1955), originario di Atripalda (Av) che nei primi anni del Novecento si trasferì a Maglie e sposò Rosa De Donno, abile sarta, con la quale avviò il Cappellificio d’Oria. Nel 1937 fondò poi, con il secondogenito Vittorio Dante la “Sabino D’Oria e figli”. La terza generazione, Sergio ed Ezio, ha elevato gli standard qualitativi, ha pianificato l’attività industriale, ha ristretto la produzione specializzandosi solo in berretti e cappelli di tessuto. E non è un caso che la ditta Borsalino, nel 1998, decide di rilevare l’attività fondando la “Borsalino Sud Spa”, erede privilegiata di tanta sapienza e di una secolare tradizione. Il marchio D’Oria, noto sui mercati nazionali ed internazionali, ha sempre coniugato tradizione e innovazione, creando un prodotto sartoriale, felice connubio fra artigianale e industriale. A seguire si approderà nel MAITO per una visita nel Museo Archeo Industriale di Terra d’Otranto. Qui si potrà approfondire la conoscenza della collezione non solo con un’approfondita visita guidata ma anche grazie ai dispositivi tecnologici come le colonnine con gli ologrammi e i pannelli interattivi con la documentazione fotografica che racconta sia i processi produttivi che la storia dei diversi settori industriali. L’appuntamento (ingresso 5 euro) sarà accompagnata da un calice di vino offerto da Cantine Menhir Salento. Penotazione obbligatoria 3278773894 – maitomaglie@gmail.com.

IL MUSEO
Il MAITO – Museo Archeo Industriale di Terra d’Otranto apre ufficialmente a marzo 2024 ed è gestito mediante accordo di partenariato speciale pubblico privato per la valorizzazione del Museo del Patrimonio Industriale tra il Comune di Maglie e un ATS costituita da Confcommercio, Confartigianato, Confesercenti, LApe Formazione e 34° Fuso APS. L’istituzione di un Museo del Patrimonio Industriale rappresenta per la Città di Maglie la realizzazione di un polo culturale in uno spazio che fa parte della memoria collettiva della città stessa. Dopo il percorso conoscitivo sulla storia della fabbrica e dei suoi committenti, è stato attivato un processo di patrimonializzazione del bene industriale, finalizzato al recupero, conservazione, restauro e rifunzionalizzazione, destinando l’opificio a MAITO – Museo Archeoindustriale di Terra d’Otranto.  L’obiettivo principale perseguito dall’Amministrazione comunale, è stato quello di restituire alla comunità locale e ai viaggiatori un “monumento” (dichiarato di interesse culturale il 23 luglio 2003) simbolo della Maglie industriale. Sulla scorta di un’annosa ricerca d’archivio, bibliografica e presso gli archivi privati/aziendali, si è lavorato per ricostruire e far conoscere la memoria storica del passato industriale del più importante centro agricolo-artigianale-industriale del “Capo di Leuca”, tanto che Maglie era nota come l’Emporio del Salento Meridionale grazie alla presenza di abili artigiani, ricchi proprietari terrieri, lungimiranti “capitani d’impresa” che con le loro imprese industriali nel campo agroalimentare e manifatturiero resero la città di Maglie nota in tutta Italia e all’estero. L’idea progettuale è stata quella di realizzare un luogo attivo, un contenitore di eventi, di percorsi didattici, di aggregazione e animazione socio-culturale. Due sono stati i finanziamenti che hanno permesso la realizzazione del Museo: il primo concesso, nel 2006, dal Ministero dell’Economia e del Bilancio; il secondo concesso dalla Regione Puglia, nel 2014, nell’ambito dell’“APQ-Accordo di Programma Quadro” Settore Aree Urbane e Città, “Patto Città-Campagna”.

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