Argojazz cala il tris d’assi

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Prosegue il festival della ventunesima  edizione ARGOJAZZ con tanta musica con tre appuntamenti dal 10 al 11 agosto , si comincia il 10 agosto alle ore 18,00, con i Mad In concerto al tramonto  sulla fantastica location della spiaggia dorata degli Argonauti
I M.A.D. Trio  nasce dalla esigenza di condivisione e confronto di realtà musicali differenti ma che inevitabilmente convergono in una parola: jazz.
Il trio esegue tutte composizioni originali scritte da Del Sole e volge lo sguardo verso alcuni brani di Latin jazz.
L’uso di suoni digitali, che si integrano con il suono prettamente acustico della sezione ritmica, dona alle sonorità un colore inatteso.
I brani sono tutte composizioni originali i cui arrangiamenti sono stati curati dal trio.
A seguire alle ore 5,20 del giorno 11  e precisamente all’alba il concerto dei  Kora connection 
il gruppo  nasce dalla esigenza di condivisione e confronto di realtà musicali differenti ma che inevitabilmente convergono in una parola: jazz.
Il  trio  esegue tutte composizioni originali scritte da Del Sole e volge lo sguardo verso alcuni brani di Latin jazz.
L’uso di suoni digitali, che si integrano con il suono prettamente acustico della sezione ritmica, dona alle sonorità un colore inatteso.
Sempre domenica 11 agosto grande appuntamento al porto degli argonauti i DIROTTA SU CUBA in concerto saranno ospiti Col loro sound unico e inconfondibile .
inaugurarono nel 1994 il periodo più acid jazz e funk che l’Italia abbia mai avuto: sono passati 30 anni da allora e i Dirotta su Cuba, tra vicissitudini, separazioni e cambi di line up sono ancora in attività. Per festeggiare è in uscita l’edizione celebrativa Gelosia 30 Bday in formato vinile sabato su Warner Music per il Record Store Day. Da domani sarà disponibile anche su tutti gli store digitali. Nella versione digitale uscirà anche l’extended version non inclusa nel vinile.
“ll successo di Gelosia – racconta Simona Bencini, voce ed anima del gruppo – arrivò inaspettato, ci travolse, nessuno avrebbe mai scommesso sul successo di un genere poco frequentato in Italia come il funk cantato in italiano. E invece, grazie all’onda lunga dell’acid jazz britannico che ci aprì la strada, diventammo un fenomeno di moda, ci volevano tutti ovunque! Nessuno sapeva chi fossimo, come erano le nostre facce o le nostre storie, non avevamo amicizie influenti o produttori famosi: fu la musica a vincere, le radio impazzirono per noi e diventammo, oggi diremmo, virali!”.

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