Cia: “Più Impresa” (Ismea), da giovani e donne domande per oltre 170 milioni di euro di investimenti

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Un piccolo passo avanti verso il ricambio generazionale e il rafforzamento della presenza di giovani e donne alla guida delle aziende agricole lucane. Lo sostengono Cia-Agricoltori Potenza e Matera, Agia (Associazione Giovani Imprenditori) e Donne in Campo riferendo che è stato chiuso il portale ISMEA per la presentazione delle domande alle agevolazioni di Più Impresa, la misura che finanzia progetti di sviluppo di giovani o donne che subentrano nella conduzione di un’azienda agricola esistente o intendono ampliare la propria impresa.

Il portale ISMEA ha registrato domande per un valore di oltre 170 milioni di euro di investimenti da realizzare, a fronte di uno stanziamento di 60 milioni. Le richieste riguardano per il 56% progetti di imprenditoria giovanile e per il restante 44% iniziative di imprenditoria femminile. Veneto, Piemonte e Trentino-Alto Adige sono le regioni maggiormente rappresentate, davanti a Emilia-Romagna, Sicilia, Puglia e Toscana, seguite dalle altre regioni. Le domande saranno istruite secondo l’ordine cronologico di presentazione, dopo la preliminare verifica di ricevibilità.

In attesa di conoscere da Ismea i risultati in dettaglio, Cia e Associazioni Agia e Donne in Campo ricordano che le aziende con capoazienda di età fino a 40 anni censite dall’Istat nella nostra regione ammontano a 3.436 con poco più di 78mila ettari di superfice agricola utile in totale mentre sono circa 6mila le aziende a titolarità femminile. Numeri – si sottolinea – che rappresentano una buona base di ripartenza per assicurare il ricambio generazionale in agricoltura specie se il raffronto è con altre regioni come Toscana ed Emilia da cui ci distanziano un migliaio di aziende under 40 in meno. Quanto al titolo di possesso di terreni, sempre delle aziende con titolari sino a 40 anni, 1.789 con terreni di proprietà, 1.631 con terreni in affitto. Il censimento Istat rileva anche la propensione dei giovani imprenditori agricoli lucani verso un modello gestionale più moderno rispetto al passato per una serie di attività connesse, tra le quali l’agriturismo, la trasformazione diretta dei prodotti, l’agricoltura sociale, la fattoria didattica e la produzione di energia rinnovabile solare. Inoltre, il capo azienda giovane ha un titolo di studio più elevato della media (solo uno su cinque non va oltre la licenza elementare, rispetto ai tre su cinque tra i capo azienda over 40) e frequenta corsi di aggiornamento (il 46,5% ha frequentato almeno un corso di formazione; fra gli over 40 il 27,2%). Sono invece  300 le nuove imprese agricole ammesse a partecipare alla seconda fase del bando Primo Insediamento giovani in agricoltura, nell’ambito del Complemento di Sviluppo Rurale Basilicata 2023-2027 (concluso a maggio).

cia


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