Un viaggio lungo ed emotivamente denso, quello di stamattina, verso il “polo del sorriso”, per usare l’espressione del direttore Marra, di Chiaromonte.
Sono tornata in un luogo che, con fatica e amore, dal 2006 prova a trasformare il dolore in cura. Una visita istituzionale, ma anche una visita di restituzione: dopo quindici anni, sono tornata presso “La Residenza G. Gioia” per la cura dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione. L’ho fatto per ringraziare tutto il personale medico e assistenziale per aver acceso una luce quando tutto intorno era buio, per valorizzare un’eccellenza della sanità pubblica regionale e dell’intero Mezzogiorno e per garantire tutto il supporto di cui struttura e personale necessitano.
La realtà di Chiaromonte, inerpicata su una collina solitaria ma solidale, rappresenta una finestra sul futuro per molte vite soffocate e disorientate, offrendo una possibilità di cura alle tante persone che si rifugiano in dipendenze e disturbi pericolosi. Abbiamo poi visitato l’ala dell’ospedale che fa capo alla Fondazione Stella Maris, che accoglie bambine e bambini con sindrome dello spettro autistico da zero a sei anni, intervenendo con una diagnosi tempestiva e instradando le famiglie verso percorsi di assistenza che consentono di conoscere e di far esprimere al meglio le personalità e le potenzialità di questi bambini.
Questi centri di diagnosi, cura e riabilitazione, punti di riferimento di tutto il Mezzogiorno, animati da operatrici e operatori che, quotidianamente, provano a rammendare tessuti di vita sfilacciati, meritano tutta l’attenzione possibile da parte della politica e delle istituzioni e hanno bisogno di visibilità e di centralità nella programmazione sanitaria della nostra Regione.
Abbiamo appreso di un piano di ampliamento che, anni fa, avrebbe dovuto interessare la struttura, poi inabissatosi: proveremo a recuperarlo e a restituirgli vita, così come avanzeremo una proposta finalizzata a meglio connettere l’ospedale di Chiaromonte con il resto della Regione.
Stiamo aprendo un’importante discussione sul futuro della sanità lucana: un futuro che passa attraverso il rafforzamento e non l’indebolimento dei presidi territoriali, che avvicina la medicina alle persone, non le respinge né le induce a rinunciare alle cure e che mette a valore le eccellenze diffuse sul territorio.
Un ringraziamento speciale alla dott.ssa Trabace, responsabile del centro di riferimento regionale per la cura dei disturbi del comportamento alimentare, al dott. Marra, presidente della fondazione Stella Maris Mediteraneo, e a tutto il personale per avermi condotta con generosità e passione tra le stanze delle residenze in cui operano, che trasudano sofferenza, ma tanta, e ancor più ostinata, speranza.
Alessia Araneo – Consigliera regionale M5S Basilicata
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