Introdurre un fondo ad hoc per incentivare interventi di messa in sicurezza e manutenzione del territorio da parte delle imprese agricole e forestali, a partire dalla aree interne, con l’obiettivo di fronteggiare gli effetti dei cambiamenti climatici, contrastare il dissesto idrogeologico e favorire la tutela ambientale e paesaggistica. E’ la proposta avanzata da Cia-Agricoltori Potenza-Matera per contrastare gli effetti dei continui cambiamenti climatici che hanno ripercussioni in primo luogo sull’attività agricola.
Gli agricoltori – sottolinea il presidente Cia Potenza Giovambattista Lorusso – sono i migliori custodi del nostro territorio e ad essi vanno affidati, con risorse adeguate, compiti specifici di manutenzione che in buona parte, specie nelle nostre aree interne, sono già svolti dalle piccole aziende agricole familiari.
Tra i “punti deboli” in Basilicata che si riscontrano in questa prolungata stagione di emergenza idrica, gli assorbimenti naturali di emissioni, in rapporto alla superficie regionale, sono più elevati della media nazionale, mentre le emissioni pro-capite sono peggiori.
La Basilicata registra comunque una performance abbastanza positiva, essendo la seconda regione italiana per minore utilizzo di fertilizzanti e con una quota di agricoltura biologica elevata (26%); tuttavia, la regione registra anche emissioni agricole piuttosto alte e un alto numero di bovini allevati in rapporto alla popolazione.
Pur non essendo tra le regionipiù esposte agli impatti dei cambiamenti climatici, ha infatti un basso numero di eventi estremi in relazione alla superficie, una bassa quota di consumo di suolo ed è la Regione in cui la popolazione è meno esposta al rischio alluvione (1%), ci sono fattori da tenere sotto osservazione:
· L’aumento delle temperature minime e delle massime rispettivamente di 0.15°C e 0.07°C, soprattutto dopo gli anni novanta;
- La tendenza al rialzo della temperatura minima in inverno, primavera ed estate, mentre è al ribasso in autunno, specialmente nel ventennio ottanta-duemila:
- La tendenza all’aumento della temperatura massima in primavera ed estate e la sua diminuzione durante l’inverno e l’autunno;
- La modificazione del regime pluviometrico con una tendenza al ribasso, a causa della diminuzione delle piogge autunno-invernali.
Per il presidente nazionale della Cia Cristiano Fini nella lotta alla crisi climatica da troppi anni l’Italia sta dimostrando di essere in ritardo. Continua a rincorrere le emergenze senza una strategia chiara di prevenzione. Nella prossima manovra finanziaria , secondo Fini, oltre ad un fondo ad hoc per incentivare interventi di messa in sicurezza e manutenzione del territorio, deve trovare spazio anche il rifinanziamento del contributo a sostegno del settore suinicolo travolto dall’emergenza peste suina africana, così come serve nominare finalmente un commissario straordinario nazionale per la Xylella, al fine di coordinare tutte le azioni necessarie a eradicare l’epidemia nelle aree già colpite e a prevenirne la diffusione in altri territori.
Altrettanto importante, poi, prorogare il bonus ZES unica per l’agricoltura, nonché continuare ad agevolare il ricambio generazionale sui campi con misure specifiche, come la reintroduzione anche per il 2025 dello sgravio contributivo a favore dei giovani agricoltori.
Infine, per il presidente di Cia, vanno assolutamente previsti aggiustamenti su pensioni e sanità. Allo stato attuale, infatti, gli incrementi previsti dalla manovra non sono sufficienti a garantire in maniera equa il diritto alla salute di tutti. Quanto alle minime, l’aumento di 3 euro è decisamente irrisorio, soprattutto considerato che l’Inps certifica una perdita del potere d’acquisto del 15,7% delle pensioni degli italiani.
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