La Regione intervenga con decisione per difendere centinaia di posti di lavoro e aprire un confronto con Tim.
Il dramma occupazionale che incombe sui lavoratori della CALLMAT a Matera esige un intervento deciso e tempestivo da parte della Regione Basilicata. Con oltre 400 dipendenti attualmente impiegati nella sede materana, l’annuncio di 129 esuberi a breve termine e l’ulteriore prospettiva di almeno 100 licenziamenti entro la fine dell’anno configurano una situazione di gravissimo allarme sociale ed economico. A fronte di tali previsioni, ho presentato una mozione urgente per impegnare il Presidente e la Giunta regionale a mobilitarsi presso tutte le sedi istituzionali, chiedendo l’apertura immediata di un tavolo di confronto con TIM, il Governo e CALLMAT stessa, per ricercare soluzioni che possano salvaguardare la stabilità occupazionale e il diritto al lavoro in Basilicata.
CALLMAT ha giustificato queste decisioni con il drastico ridimensionamento delle commesse da parte di TIM, che già nei primi mesi dell’anno ha portato l’azienda a richiedere la Cassa Integrazione Straordinaria (CIGS), riducendo gli orari di lavoro per circa 418 dipendenti in risposta a una riduzione del 25% nel volume delle chiamate. Un provvedimento, questo, che già da allora aveva generato apprensione tra i lavoratori e le organizzazioni sindacali. Oggi, però, il quadro appare ancora più fosco, con l’annuncio di licenziamenti collettivi senza la previsione di ammortizzatori sociali, e l’ombra di una possibile chiusura definitiva della sede di Matera entro il 2025.
In questo contesto, la mia mozione si appella alla Regione affinché eserciti il massimo impegno in un’opera di mediazione tempestiva ed efficace. La Basilicata non può rimanere inerte mentre TIM, colosso della telecomunicazione nazionale, persegue una ristrutturazione interna che destina ingenti risorse per incentivi all’uscita dei dirigenti, ma sacrifica inesorabilmente le attività e i lavoratori dislocati nelle aree periferiche. È imprescindibile che la Regione intervenga con determinazione, chiedendo che CALLMAT e TIM adottino un piano di sostegno sociale che mitighi l’impatto devastante di queste decisioni e garantisca una continuità delle attività di teleassistenza, così cruciali per il territorio.
Non si può permettere che una realtà come quella di Matera, già caratterizzata da significative difficoltà economiche e occupazionali, venga ulteriormente impoverita da scelte di mera convenienza aziendale. Il diritto al lavoro e alla dignità professionale dei lavoratori lucani esige una tutela concreta e un’azione di difesa autorevole da parte delle istituzioni locali, che devono farsi garanti di una trattativa risoluta e vigile, capace di rappresentare le esigenze di un’intera comunità.
Auspico, dunque, che il Consiglio e la Giunta si pronuncino in maniera unanime e sollecita, adoperandosi senza riserve per la convocazione di un tavolo istituzionale che veda TIM direttamente coinvolta. La salvaguardia dei posti di lavoro e delle famiglie che da essi dipendono deve divenire una priorità assoluta e non un tema accessorio, sacrificabile sull’altare di strategie aziendali che non rispondono alle necessità del territorio e delle sue persone.
Viviana Verri – Consigliera Regionale M5s
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