![aeroporto pisticci: visita consigli direttivi piccola industria e turismo confindustria](https://2.bp.blogspot.com/-GzAT-GG5b6k/VwRFHUNW68I/AAAAAAAAC9g/MSEvAMSU4PEopPkuV89ks0kgrbyLLDGhw/s400/x8u5iRmB.jpg)
Tutto ciò a conferma che l’Enrico Mattei di
Pisticci è un’infrastruttura di crescita e sviluppo produttivo oltre che di nuova occupazione diretta ed indotta. Circa duecento imprese, oltre a numerose imprese che dal nord e dalle altre regioni d’ Italia stanno investendo o valutando di farlo nelle aree industriali della
Basilicata per delocalizzare parte delle loro unità produttive che richiamate dagli incentivi previsti dai vari bandi regionali e locali, non esiterebbero a farlo potendo servirsi di una struttura aeroportuale importante per la mobilità di merci e persone. Secondo un recente studio gli indicatori più importanti dell’impatto economico dell’entrata in funzione dell’aviosuperficie di
Pisticci, con il passaggio ad aeroporto generale e quindi di interesse nazionale sono: un incremento del Pil pro-capite
Basilicata tra il 2 e il 2,5% (solo nel primo anno di attività); un’occupazione diretta di una cinquantina di unità; un’occupazione indiretta (attività di
servizi ed altro) di circa 150 unità; incremento della spesa turistica pro-viaggiatore tra il 5 e l’8%; aumento di insediamenti produttivi (piccole e medie aziende) dell’ordine di una dozzina (solo nel primo anno di attività) e di 150-180 nuovi posti di
lavoro, a cui aggiungere il Centro di
Formazione per figure professionali del settore aeronautico (Progetto Winfly) per un’occupazione stabile (laureati-esperti) di altre decine di unità. Uno scalo che può quindi svolgere un importante ruolo economico come polo di sviluppo per l’intera area interregionale (
Pisticci è baricentrico con area occidentale della
Puglia e Alto Jonico Cosentino, pe un totale di circa 2milioni di abitanti) nella quale questo è localizzato. L’aeroporto costituisce di fatto un elemento di fondamentale importanza in quanto nodo di scambio tra modalità terrestri e sistema aereo; è dunque un punto di interscambio tra modi di trasporto terrestre (quali sistema di trasporto su strada, sistema ferroviario) e sistema aereo e portuale; un centro di
servizi in quanto deve fornire i necessari
servizi per le emissioni di biglietti, documentazione di imbarco/sbarco, controllo di passeggeri e merci; un punto di connessione tra arrivi e partenze deve garantire un facile passaggio da un sistema di arrivi continuo (quale è il flusso di utenti) ad un sistema di partenze discreto (quali sono i voli aerei programmati da orario). Una struttura che ha una sua definita missione da svolgere anche in relazione all’investimento di circa 70 milioni di euro, che prevede la realizzazione di un’area dove si potranno mobilitare fino a 1,7 milioni di tonnellate di merce, candidandola a diventare una piattaforma dell’agroalimentare del centro sud non solo della
Basilicata oltre che a realizzare un moderno centro logistico la cui mancanza oggi determina un 30% in più di costo sulle nostre produzioni. La
Basilicata con queste due
infrastrutture, una già pronta ma da potenziare e l’altra da realizzare nel giro di qualche anno potrà tornare ad essere un importante centro logistico e rappresentare un elemento di sviluppo economico ed occupazionale.