A Matera “La Spesa in Campagna”

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Portare a Matera i prodotti di eccellenza delle aziende agricole del Materano ha un significato particolare perché nella Capitale Europea della Cultura 2019 si rafforzi la cultura del “mangiare sano, mangiare lucano”. E’ questo lo scopo de “la Spesa in Campagna“, nata su iniziativa della Cia – Agricoltori Italiani , che in occasione di Matera in Fiera ha promosso giornate di degustazione e vendita di prodotti. I riscontri ottenuti dai turisti che hanno affollato gli stand e incuriositi chiesto informazioni agli agricoltori sono i migliori incoraggiamenti per chi opera per valorizzare i territori, la filiera corta e la qualità dei prodotti agricoli.

Il progetto “la Spesa in Campagna” intende: favorire relazioni dirette tra agricoltori e consumatori; far conoscere la storia di prodotti di qualità, le persone che li hanno realizzati, i campi da cui provengono; far ammirare i territori ed i paesaggi di origine dei prodotti; garantire prezzi equi correlati solo ai processi produttivi, e non ai passaggi intermedi nella filiera.

Le aziende che aderiscono al circuito “la Spesa in Campagna” rispettano regole precise che prevedono tra l’altro la disponibilità a sottoporsi a verifiche, che, secondo i principi del controllo partecipato, sono aperte anche ai rappresentanti delle associazioni dei consumatori.

Il consumatore oltre a recarsi direttamente in azienda per acquistare i prodotti ha la possibilità restare in città per fare la spesa “in campagna”. Questa di Matera è inoltre una tappa di un lungo viaggio nelle aree interne, promosso dalla Cia-Agricoltori per presentare il progetto di riforma, in cinque mosse, “Il Paese che vogliamo”.

L’iniziativa, lanciata da Cia nell’ultima assemblea nazionale richiama, infatti, l’attenzione sulle azioni ritenute non più rinviabili e necessarie all’Italia. Dagli interventi di manutenzione delle infrastrutture alle politiche di governo del territorio, dallo sviluppo di filiere a vocazione territoriale a nuovi sistemi di gestione della fauna selvatica e alla coesione istituzioni-enti locali per il rilancio delle aree interne in Europa: queste le urgenze individuate da Cia e ora oggetto di una serie di tavoli tematici, organizzati da Nord a Sud Italia, proprio nelle aree rurali e interne dove crescono criticità legate alla geografia del territorio e soprattutto ai ritardi in manutenzione e ammodernamento delle infrastrutture fisiche e digitali. Tra gli obiettivi: favorire reti di imprese territoriali rafforzando l’esperienza de “La Spesa in campagna”.

L’obiettivo del roadshow, promosso dagli Agricoltori Italiani di Cia, è quello di attivare un confronto costruttivo a più voci che vada al di là degli obiettivi formali. Occorre, infatti, approfondire e dettagliare “Il Paese che vogliamo” con specifiche azioni di messa in sicurezza delle aree interne e più a rischio d’Italia, programmandone anche il futuro. Pianificare lo sviluppo di verde urbano e bioedilizia, passando per la valorizzazione del presidio degli agricoltori, il contrasto del consumo di suolo, l’abbandono e lo spopolamento delle aree rurali e marginali, e salvaguardando il patrimonio boschivo. Infine, se ben orientate, anche le risorse europee con la nuova Pac potranno sostenere il rilancio delle economie locali, mettendo assieme Fondi strutturali, incentivi e programmi di sviluppo territoriale.

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