Dopo la rievocazione storica del sacco del 1435 ad opera del condottiero Caldora, il giro per il paese del gruppo dei “Trombonieri Senatore di Cava de’ Tirreni”, e l’ “Assalto e incendio del castello”, è tutto pronto a Pescopagano per domani, festa della Santissima Annunziata, quando andrà in scena il rito della “passata”. L’evento, patrocinato dalla Regione Basilicata, dalla locale amministrazione e dall’Apt, si svolgerà nella suggestiva cornice nel Parco della Rimembranza. Com’è ormai consuetudine, al rintocco delle campane, i bambini del posto e dei paesi limitrofi di sesso maschile, di età compresa tra i due mesi ed i tre anni, verranno “passati” attraverso un arco ottenuto da un ramo di rovo privato di foglie e spine. L’antico rituale di origine agraria, che si credeva potesse preservare i più piccoli dall’ernia infantile e del quale si trova testimonianza anche negli scritti di Catone, prevede che, mentre due persone mantengono divaricata l’apertura dell’arco, quelli che vengono indicati come i “compari” ricevano dalle mani della madre il bimbo per fargli compiere tre cerchi al di sopra e dentro l’arco del rovo, secondo la valenza magica del numero dispari. Terminata la funzione i bambini vengono avvolti in una coperta e portati nella chiesa dell’Annunziata per essere rivestiti ai piedi dell’altare. Il rovo viene poi rinchiuso e rivestito con del muschio per evitarne il disseccamento, così da tornare a germogliare in nome di una “magica” connessione tra la salute del bambino e la vitalità dell’arbusto. Quello di Pescopagano, che rievoca il momento del parto, è soltanto un aspetto di un culto ampiamente diffuso fino alla fine del secolo scorso dall’ Inghilterra alla Spagna e dal Portogallo all’Armenia, il cui scopo era quello di proteggere il bambino dall’ernia infantile e preservane la fecondità. L’evento viene realizzato grazie al contributo del Fondo per la Coesione e lo Sviluppo.
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