AAA Cercasi giovani disposti a partecipare ad attività di formazione di Animatore di Comunità, a restare in paese per lavorare

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AAA Cercasi giovani disposti a partecipare ad attività di formazione di Animatore di Comunità e a restare in paese per lavorare: è l’annuncio di Terre di Aristeo che non riesce a reperire un numero minimo (8 allievi) per avviare la prima parte del programma di formazione indispensabile a creare le condizioni di rigenerazione urbana e ripopolamento dei borghi. Saverio Lamiranda, ad Terre di Aristeo, racconta che per tutta l’estate è proseguita la ricerca di giovani e quando sembrava che finalmente ad Acerenza era stato possibile raggiungere il numero di allievi per avviare il primo corso sono venuti meno i ragazzi con scuse del tutto immotivate . “Forse – è la domanda di Lamiranda – ad Acerenza non ci sono più giovani  disoccupati?”. Una domanda che ha “girato” al sindaco di Acerenza Scattone dal quale ha appreso che il Comune dopo un avviso per 12 giovani (uomini e donne) per il servizio civile ha ricevuto solo due candidature. “Siamo allarmati – commenta l’ad Terre di Aristeo – perché sempre ad Acerenza i giovani si trovano al bar o seduti in piazza evidentemente senza lavoro…”.  L’allarme è molto più preoccupante perché dagli animatori di comunità dipendono le possibilità di sopravvivenza dei nostri borghi. In inglese si chiamano “village hosts” (ospitante del villaggio).  Più semplicemente sono gli “animatori” della comunità turistica del borgo. Un’ attività  sinora sconosciuta che Terre di Aristeo e Amphora Academy intendono promuovere attraverso percorsi formativi per la prima volta in assoluto. E’ soprattutto un lavoro di connessione quello che vuole realizzare Terre Aristeo e Amphora Academy per formare persone con  abilità speciali: ospitare, comunicare con l’ospite-turista, facilitare il soggiorno, animare e coordinare tutte le attività che si svolgono nella comunità turistica. Fondamentale è  coltivare rapporti duraturi con la popolazione locale;  coinvolgere individui e organizzazioni di volontariato, sociali e di categoria; facilitare l’impegno comunitario e civico. Gli “animatori”  del paese condividono tutti una visione; possono vedere oltre il presente. Provano a migliorare la vita di piccoli centri e aree rurali con progetti di turismo trasformativo, sport d’avventura, piattaforme di condivisione. La formazione dell’animatore di comunità diventa una nuova frontiera del turismo di comunità dove tutto il paese partecipa all’accoglienza dell’ospite anche sopperendo alle note carenze infrastrutturali e ricettive. Il Distretto Terre di Aristeo attraverso il Progetto Pilota per il Ripopolamento e la Rigenerazione dei Borghi Lucani se ne occupa da anni. Ma – dice sconsolato Lamiranda – senza giovani siamo impossibilitati ad andare avanti. La rigenerazione dei territori e della realtà locali a cui aspira l’Animazione socioculturale delle Comunità rende le stesse protagonisti delle proprie vite e al tempo stesso permette di recuperare la loro specifica identità.

guivani

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