GAS LUCANO: ADESSO UN FONDO DI SOSTEGNO ALL’AUTOSUFFICIENZA ENERGETICA DI FAMIGLIE E IMPRESE E PER ACCOMPAGNARE I PROGETTI DEL PNRR

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La proposta che ritroviamo ricorrente da destra a sinistra passando in ultimo dalla posizione di Italia Viva di qualche giorno fa, di destinare il gas “di compensazione” dell’estrazioni in Val d’Agri ed a Tempa Rossa, direttamente in favore degli utenti, non ci sorprende ma ci rammarica.

Con sfumature diverse, circola da un po’ questa proposta di destinare il gas a favore degli utenti. C’è chi parla di 75 milioni, chi di 200 milioni di metri cubi, mai mettere limiti al babbo natale fossile!

Una proposta che ovviamente ha una presa notevole perché è una tipica misura di spesa corrente, non strutturale, a cui ormai da anni una politica piuttosto bassa ci ha abituato.

Ed è una proposta sbagliata non solo da un punto di vista ambientale, ma anche e soprattutto perché abbiamo la certezza che anche questa risorsa sarà sprecata come tante altre fino ad oggi in un modello di spesa facile ed a pioggia.

Ovviamente la presa di questa posizione è oggi fortissima alla luce dei rincari che cittadini ed imprese stanno subendo sulle bollette. Ma una cosa è immaginare uno strumento di intervento a sostegno temporaneo, complementare al sostegno statale, altra cosa è utilizzare questo incremento dei prezzi congiunturale per proporre un sistema dannoso e mortale per questa Regione. Una cosa è ragionare su un sostegno temporaneo, che colpevolmente invece non si attua, altra cosa è mettere in campo una proposta che di strutturale non ha nulla.

Che si tratti di dare tutto il gas ai cittadini (in scambio virtuale di quantità) oppure una soluzione mista che impieghi addirittura parte di questo gas per alimentare centrali a turbogas per dare elettricità a prezzi di favore alle aziende nelle aree industriali, cambia la complessità ma non la sostanza purtroppo dannosa di queste proposte.

Si continua a ritenere con troppa miopia che la risorsa fossile sia illimitata, non solo dal punto di vista della presenza ma piuttosto rispetto ai limiti climatici ed ambientali; limiti che continuare a trascurare diventa ormai un gioco folle! Così come è totalmente folle parlare di raddoppio di produzione in Basilicata!

Proiettare questa proposta di elargizione di mancia in forma di gas per 30 anni è non solo immorale, ma non credibile. Non si vuole capire che la strada di uscita dal fossile deve essere quanto più veloce possibile. Ecco perché consideriamo populista una proposta che semplicemente fa leva sul malessere dei cittadini per proporre l’ennesimo spreco di risorse.

Si aggiunga che, seguendo questa disastrosa proposta, i tempi pachidermici di reazione di questa Regione ci porteranno a pagare il gas ora ad un prezzo sproporzionato oggi mentre verrà regalato quando il suo prezzo tornerà a normalizzarsi sui 20 euro/Mwh.

Così come è di estrema negligenza non valorizzare il gas oggi, facendo invece incamerare extraprofitti alle aziende per poi utilizzarlo materialmente quando i prezzi torneranno a scendere!

Sarebbe l’ora invece di dire con forza stop alle fonti fossili ed iniziare ora o mai più, con questo gas, ad alimentare un fondo di sostegno all’autosufficienza energetica delle famiglie ed accompagnare i progetti ingenti candidati sul PNRR per trasformare le aree industriali su produzioni rinnovabili e innovativi sistemi di accumulo.

Ci opponiamo ad una Regione che continui a sprecare risorse con un pensiero fossile legato al passato. Dovremmo invece concentrarci, con la determinazione della volontà, la forza del fare e la caparbietà morale di consegnare un modello alle prossime generazioni, su come portare le rinnovabili nelle case, nelle fabbriche, nei laboratori, nelle officine, nei negozi, nelle case di cura ecc…

Il paradosso è che un mix di generazione con il 72% di rinnovabili sui consumi elettrici avrebbe più che sterilizzato l’aumento che subiamo!

È giunto il momento di far entrare questa energia nelle case dei cittadini lucani e nelle fabbriche bloccando a tutti i costi lo sperpero proposto.

Rispetto ad una “mancia-bonus” (quando il prezzo del gas tornerà a scendere) per tutte le famiglie lucane ed un infinitesimale risparmio alle imprese per 10 anni – per evitare che dopo il deserto della Val Basento arrivi il deserto della Val d’Agri – noi pensiamo debba farsi strada un altro modello: creare un fondo a favore per le nuove generazioni, dando gambe robuste e strutturali ad un ambizioso programma finalizzato alla combinazione di autoconsumo (sulla casa o in comunità), accumulo, sistemi di efficientamento. In 5-8 anni avremmo consegnato un abbattimento totale e per sempre, dei consumi energetici. 

Coordinamento Europa Verde Basilicata

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