Cammino di Gugliemo: venerdì 24 tappa a Melfi e firma del protocollo di intesa da parte del vescovo Fanelli

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Conto alla rovescia per il taglio del nastro del Cammino di Guglielmo, progetto finanziato dal PNRR dal Ministero della Cultura e che si rifà al viaggio e pellegrinaggio del giovane Guglielmo partito da Vercelli nel Medioevo, seguendo la via Appia e deciso ad imbarcarsi per raggiungere la Terra Santa.  E’ dal santuario di Mamma Schiavona, che giovedì 23 maggio, partirà il primo percorso di pellegrini del XXI secolo. Si tratta di una tre giorni organizzata da un gruppo di bikers, originari di Chiusano di San Domenico e guidati da Antonio De Angelis, che collauderanno il lungo percorso. Venerdì 24 maggio tappa a Melfi  con la stipula del protocollo d’intesa da parte del Vescovo di Melfi-Rapolla e Venosa, Mons. Ciro Fanelli; sabato 25 a Venosa  si terrà un importante convegno. Un cammino quello percorso da San Guglielmo e ripercorso dagli attori sociali e istituzionali coinvolti nel progetto che toccherà , in quelle che sono state le tappe segnate dal Santo da Vercelli, l’Irpinia,  la Basilicata e la Puglia

San Guglielmo è «una sorta di San Francesco moderno che ha fondato una decina di abbazie tra cui quelle di Goleto e Montevergine», spiega don Salvatore Sciannamea, rettore dell’abbazia di Goleto che si trova a Sant’Angelo dei Lombardi in provincia di Avellino e che fu fondata nel XII secolo da San Guglielmo. “Le sue peculiarità – aggiunge – sono state la vita spirituale, l’interiorità, l’inquietudine e la ricerca». 

 I bikers collauderanno il 70% del tracciato previsto a piedi -, utilizzeranno bici elettriche e riceveranno i timbri delle credenziali ad ogni sosta.

Difatti, a loro ed a tutti i partecipanti, sarà consegnato il passaporto del pellegrino su cui ad ogni tappa, verranno apposti i timbri che costituiscono le credenziali del Cammino il cui percorso è di 320 chilometri, da potersi successivamente effettuare anche a tappe, con sosta con pranzo e cena, nonché pernottamento presso strutture convenzionate, tra cui anche conventi ed ex-seminari vescovili come nel caso di Melfi.

L’evento – sottolinea Liberato Canadà, Federalberghi-Confcommercio Vulture – assume una rilevanza notevole per le opportunità che si andranno a rivelare e il coinvolgimento potenziale di migliaia di pellegrini coinvolti nel turismo religioso e delle radici. Le tre regioni saranno attraversate in 15 tappe per complessivi 300 km, coinvolgendo ben 4 parchi: il Parco regionale del Partenio e il Parco regionale dei Monti Picentini in Irpinia, il Parco del Vulture, in Basilicata, e il Parco naturale regionale del fiume Ofanto in Puglia. Per il Vulture una occasione di realizzare l’itinerario turistico religioso all’interno del Parco e con le visite culturali a Melfi e Venosa.

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