CAPOLAVORI IN RILIEVO I sarcofagi di Atella e Rapolla

Condividi subito la notizia

A cura di Marta Ragozzino, Anna Anguissola, Erminia Lapadula

Presentazione del volume

Museo Archeologico Nazionale “Massimo Pallottino” di Melfi

lunedì 14 marzo 2022, ore 15,30

Comunicato stampa

Alla fine del 2019, per suggellare le azioni strategiche promosse dall’ex Polo museale della Basilicata nei
musei della rete, all’interno del programma di Matera capitale europea della cultura, veniva inaugurata
presso il Museo archeologico nazionale “Massimo Pallottino” di Melfi, la mostra Capolavori in rilievo. I
sarcofagi di Atella e Rapolla, curata da Marta Ragozzino ed Erminia Lapadula, della quale questo libro, che
arriva in conclusione del progetto, racchiude il complesso e articolato racconto. Il volume non è il semplice
catalogo di un’esposizione eccezionale e precedentemente ritenuta impossibile, voluta dal Ministero della
Cultura, ma un’opera completa, ricca e dettagliata, che la Direzione regionale Musei della Basilicata, guidata
da Annamaria Mauro, ha voluto condividere con studiosi esperti di archeologia, archivistica, topografia e
storia dell’arte classica, oltre che tecnici restauratori e archeometri.
Grazie allo straordinario prestito del sarcofago di Atella, generosamente concesso, in un anno tanto speciale,
da Paolo Giulierini, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, messo a confronto ravvicinato
con quello di Rapolla, conservato ed esposto nel museo di Melfi in una sala proprio allora ripensata e resa
più accogliente e accessibile, la mostra ha potuto raccontare, a partire dal dato materiale delle due eccellenti
opere d’arte, l’importanza culturale e il ruolo ricoperto dal territorio del Vulture in età imperiale.
Il dialogo visivo tra i due maestosi sarcofagi marmorei, in un suggestivo allestimento reso ancor più efficace
dalla eccellente illuminotecnica studiata da Francesco Murano, è al centro della narrazione sia della
fortunata esposizione che del bel libro che la racconta, grazie a puntuali contributi scientifici e con il
supporto di una completa documentazione fotografica realizzata ad hoc e di una accurata campagna di
indagini diagnostiche sui materiali costitutivi, utili a comprendere meglio le provenienze degli stessi.
Le ricerche degli studiosi coinvolti, grazie alla regia delle curatrici del volume Marta Ragozzino, Anna
Anguissola e Erminia Lapadula, hanno permesso di analizzare in maniera approfondita entrambi i sarcofagi,
leggendone per la prima volta, in particolare per quanto riguarda l’esemplare di Atella, gli elementi
strutturali, la ricchezza decorativa, le peculiari iconografie, che attesterebbero la produzione dei sarcofagi
per una committenza d’altissimo livello, che probabilmente abitava le numerose ville individuate nel
territorio e distribuite lungo strategici assi viari.
La lunga durata della mostra, che ha accompagnato l’ultimo segmento del percorso di MateraBasilicata
2019 conclusosi nel gennaio 2020, rimanendo poi allestita nei difficili mesi dell’emergenza pandemica, e
prossima alla conclusione, rappresenta il desiderio di proseguire il percorso di condivisione con le comunità,

Ministero della cultura
DIREZIONE REGIONALE MUSEI BASILICATA

MATERA

DIREZIONE REGIONALE MUSEI BASILICATA
RECINTO II D’ADDOZIO 15 | 75100 MATERA | tel. 0835 256211
PEC: mbac-drm-bas@mailcert.beniculturali.it
PEO: drm-bas@beniculturali.it

proiettando in avanti, nel futuro prossimo oltre la pandemia, quanto sperimentato in quell’anno speciale di
crescita collettiva, che aveva visto il Polo museale tra i principali protagonisti dell’azione di rinascita
culturale della regione.
Insieme, i due meravigliosi sarcofagi, raccontano di uno scambio culturale attraverso uomini, strade e
percorsi, tra centro e periferia, tra mondi diversi, quelli microasiatici e attici, dove avevano sede le migliori
botteghe scultoree, e quello dell’entroterra lucano, in cui le ville costituivano allora il cardine della vita
economica e culturale.
I capolavori in rilievo si connotano quali speciali testimoni “parlanti” della storia del territorio in età
romana, permettono di ricostruire le relazioni sociali, politiche ed economiche della regione negli ultimi
decenni del II secolo d.C.
Infatti, come il sarcofago di Rapolla, in esposizione permanente nel museo di Melfi, si connota come
un’opera di forte rispecchiamento per la comunità locale, allo stesso modo il sarcofago di Atella, prestigioso
prestito del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, partner speciale per questo progetto culturale,
esprime in mostra, date le sue radici territoriali, tutta la sua forza suggestiva e simbolica, capace di far
emergere e fiorire queste fondamentali connessioni, contribuendo a far comprendere il ruolo di cerniera
svolto dal Vulture in età imperiale.
.

Melfi, 11 marzo 2022

Hits: 5

Condividi subito la notizia