FASE – Festival di Arti Visive a Sud Est

Broken Mirror - Images by Filippo Venturi
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Esposizioni in palazzi e siti d’interesse e all’aperto, talk, workshop e musica riempiranno le strade del centro cittadino di Otranto a partire dal 21 giugno 

I vicoli storici e gli spazi all’aperto di Otranto si preparano ad accogliere la prima edizione di FASE, il Festival di Arti Visive a Sud Est. Dal 21 giugno, l’evento diffuso trasformerà il lungomare e il centro cittadino in una galleria a cielo aperto, con esposizioni, talk, workshop e musica che animeranno la città fino a fine estate. 

Numerose sono le mostre fotografiche e le installazioni che verranno allestite in molti dei luoghi simbolo della storia di questa cittadina, in occasione della primissima edizione della rassegna curata dall’associazione Fuori Fase APS con la direzione artistica di Alessia Locatelli, il supporto del Comune di Otranto e il patrocinio della Regione Puglia.

Fil rouge della rassegna, lo sguardo di artisti e protagonisti del mondo della cultura sul mondo contemporaneo e sul concetto di socialità. FASE si interroga sull’importante traguardo della fotografia raggiunto in questi primi 200 anni di bellezza, in grado di trasformare la prospettiva dei grandi autori in un linguaggio necessario per raccontare, attraverso le immagini e la fotografia, il mondo intorno. E allora, dove andrà la fotografia nei prossimi 200 anni?

 
«Dal digitale molta strada è stata fatta – dichiara la direttrice artistica Alessia Locatelli – e le sintografie oggi aprono nuove emozionanti sfide al mondo dell’immagine d’autore. La scelta degli artisti non è casuale, siamo andati alla ricerca di qualcosa che avesse un senso e ci permettesse di interrogarci non solo sul futuro della fotografia, ma anche sull’esistenza e sull’identità della comunità di Otranto. Domande a cui cercheremo di rispondere insieme durante il percorso artistico stilato per FASE». 

«L’associazione Fuori Fase nasce perché un gruppo di persone con diverse percentuali di otrantinità nel sangue, 12 anni fa, ispirate da un TED talk dello street artist francese JR, ha deciso di portare il progetto Inside Out a Otranto – dichiarano dall’associazione – L’idea era quella di coinvolgere la comunità in espressioni artistiche per lanciare un messaggio di speranza. Da allora abbiamo sempre avuto la volontà di organizzare qualcosa di più grande, di permanente per Otranto, perché crediamo che la città meriti e abbia bisogno di un forte riconoscimento di sé stessa attraverso l’arte e la cultura».

Il primo appuntamento è con Fuori Mercato il 20 giugno all’interno del mercato coperto, verranno creati dei photobooth live con stampe di dimensioni giganti che poi verranno affisse sulle pareti. Dal 21 giugno dentro il Mercato Coperto al via la mostra dedicata a “12 mesi Senza Estate” e la conferenza stampa di apertura alle ore 19 presso l’ex Convento dei Cappuccini dove saranno presenti: il sindaco Francesco Bruni, l’assessore al Turismo Cristina De Benedetto, Giulio Romito e Andrea Sparro dell’associazione Fuori Fase e la direttrice artistica Alessia Locatelli. I lavori proseguiranno in loco alle 19 con una prima passeggiata in compagnia del fotografo Lorenzo Cicconi Massi per Istituzioni, Stampa, Artisti e Sponsor (Ex Convento dei Cappuccini). 

PROGRAMMA 

·  22 giugno alle ore 18: Passeggiata con Alessandro Gandolfi – Castello Aragonese;

·  22 giugno, ore 20: Talk con Lorenzo Cicconi Massi – Ex Convento dei Cappuccini;

·  23 giugno, ore 17: Passeggiata con Francesca Cao – Palazzo Melorio;

· 26 giugno ore 19: Talk sulla Fotografia nel mondo della Cooperazione e degli Aiuti Umanitari, con la ONG WeWorld – Ex Convento dei Cappuccini

·  27 giugno, ore 19: Talk su i 12 anni dall’azione di Inside Out – Dodici Mesi Senza Estate – SudEst Bar;

·  30 giugno, ore 18: Passeggiata con Gabriele Albergo – Porto Badisco ℅ Bar da Carlo. A seguire Dj set di Max Nocco

·  7 luglio, ore 18: Dj set Daniele Marzano – Porto Badisco ℅ Bar da Carlo  

·  23/29 giugno: Workshop: Alessandro Gandolfi e Lorenzo Papadia – Municipio del Comune di Otranto

LOCATION

·    Palazzo Melorio (ex Municipio) – Via Basilica, 10 | orario di apertura: dalle 10 alle 22

·    Ex Convento dei Cappuccini – Via Aldo Moro, 45. | orari di apertura 10-14 e 17-21

Il complesso monastico con annessa la chiesa di S. Maria Maddalena fu costruito nel 1594. Del convento si sono conservati solo gli ambienti al piano terra ed una piccola copertura del primo piano. La chiesa presenta uno schema ad un’unica navata con la zona del presbiterio messa in risalto dall’arco trionfale e, presumibilmente, coperta con volta a botte. Della chiesa resta in piedi la navata sinistra, della quale sono riconoscibili i resti delle originarie decorazioni in stile barocco, scandita da arconi a tutto sesto con sovrastanti cornici modanate e motivi quadrilobati. Le aperture esistenti nella facciata della navata conducono in altrettanti ambienti laterali quadrangolari, coperti con volta a botte).

·    Ex chiesa dell’Immacolata – Via Immacolata, 28 con opere in esterno fruibili per tutti.

·   Castello Aragonese – Piazza Castello | orario di apertura 10-22 (segue gli orari di apertura   comunali)

Il castello di Otranto è la fortezza dell’omonima città sita in Puglia, in provincia di Lecce. Il castello, che diede il nome al primo romanzo gotico della storia, è in stretta relazione con la cinta muraria della cittadina con cui forma un unico apparato difensivo

·     Lungomare Kennedy e Lungomare degli Eroi con opere in esterno fruibili per tutti.

·   Porto Badisco in collaborazione con Bar da Carlo «Dove due rocce spumeggiano d’acqua   salata, mentre il porto rimane nascosto.» Porto Badisco è una località balneare situata nel territorio del comune di Uggiano la Chiesa, in provincia di Lecce.

FOTOGRAFI dell’edizione 2024

·       Gabriele Albergo – “Salento Death Valley” – Porto Badisco

un progetto fotografico nato su Instagram, celebre per i suoi contenuti dedicati alle immagini. Il titolo strizza l’occhio alla fascinazione del fotografo salentino per la fotografia di paesaggio americana e per gli stili cinematografici di Lynch e dei fratelli Coen, senza omettere il neorealismo italiano. La mostra espone una serie di elementi iconici che presentano collettivamente la Puglia attraverso una lente di disincanto, discostandosi dalle narrazioni romantiche che hanno caratterizzato la regione negli ultimi anni. L’approccio di Albergo è diretto, colorato e forse un po’ punk: un’estetica alternativa che sfida la narrazione convenzionale.

·       Francesca Cao – “On becoming a Wolf” – Palazzo Melorio

Il progetto di Francesca Cao è caratterizzato da una tecnica fotografica che prevede un errore nel trascinamento della pellicola, un errore che diventa metodo. Sovrapponendo più fotogrammi, l’artista sperimenta la combinazione di più immagini, che creano dimensioni di significato a volte intime, altre più narrative e metaforiche. Il metodo utilizzato diventa uno strumento per abbracciare le infinite possibilità dell’imprevedibile, del casuale, del selvaggio, nel ritrovamento di un’anima fotografica perduta nell’esigenza di controllo. Queste immagini raccontano di un percorso di liberazione e riappropriazione, ma anche di sperimentazione tra gli infiniti orizzonti di senso che la realtà ci propone, avendo sempre ben chiaro che l’unica verità incontrovertibile è racchiusa nella nostra intimità.

·       Lorenzo Ciccconi Massi – “Gli Ultimi Contadini” – Ex Convento dei Cappuccini

Non fanno che ripetere che sono rimasti pochi, che in giro non c’è più nessuno e che una volta la vita era diversa. Sposati con la terra, con gli animali, con gli alberi e le piante. Si muovono ancora bene, malgrado tutti gli anni piegati a toccare la propria ombra. Sono diffidenti, eppure alla fine ti raccontano le vicende della loro esistenza come fossi un amato fratello. Sono vecchi e depositari delle nostre radici. Il loro futuro però si esaurisce nell’attesa della prossima alba. Potremmo pensarli come figure provenienti da un passato lontano, sovrumane, eroiche e allo stesso tempo familiari. Sono gli ultimi contadini e sono la nostra memoria.

·       Alessandro Gandolfi – “Dives marmoribus tellus” – Castello Aragonese

Quindici secoli fa il poeta Namaziano descriveva così le Alpi Apuane, cuore del miglior marmo al mondo. È l’oro bianco scolpito da Michelangelo e da Canova, la pietra lucente sulla quale i romani costruirono il loro impero. Perché il marmo di Carrara è il più puro, il più candido e il più pregiato di tutti: la punta di diamante di un mercato internazionale, quello lapideo, che vale 25 miliardi di euro.

·       Paolo Ferraina – “Codice Maestri” – Lungomare degli Eroi

Il progetto fotografico “Codice Maestri” di Paolo Ferraina racconta il percorso personale e professionale delle figure e delle maestranze più rilevanti nella scena culturale italiana contemporanea. Come fossimo nella casa di una grande famiglia, ogni capitolo del suo progetto ci accompagna in una stanza o, meglio, un mondo diverso.

·       Sara Munari – “Be the bee body be boom (bidibibodibibu) Est, West” – Lungomare  

        Kennedy

“Quello che vedo sono momenti fugaci che si manifestano prima nella mia mente e poi nelle fotografie che cerco per strada. Non cerco di documentare, non mi interessa e non sono obiettiva (…). Le cose si insinuano da altri mondi possibili, ci riempiono di spruzzi freddi e la nostra comprensione si adatta a riceverli. (…) Una sorta di controcanto, una voce sottoposta a quella principale, un brusio di fondo con il quale cerco di connettermi.

·       Ilaria Sagaria – “Crisalidi” – Chiesa dell’Immacolata

Sin dall’antichità l’essere umano è stato affascinato dal mistero della metamorfosi, come un messaggio mai decifrato. “Crisalidi” è un tentativo di indagare l’adolescenza come una storia dell’essere e del suo cambiamento su più piani sovrapposti. Così come la farfalla emerge al termine di un misterioso processo di cambiamento, analogamente la coscienza umana, attraverso varie fasi, racchiude un processo e una storia. All’interno di una dimensione poetica e psicologica del cambiamento, l’intimità diviene sconfinamento sensoriale: la nostra mente, fotogramma dopo fotogramma, si trova coinvolta in una dimensione pseudoscientifica dove incantesimo e realtà si sovrappongono. Le immagini di Ilaria Sagaria sottolineano il concetto di impermanenza nella difficile costruzione del sé.

·       Filippo Venturi – “Broken Mirror” (AI PROJECT) – Castello Aragonese

Dal 2015, Filippo Venturi ha viaggiato alla scoperta della penisola coreana, esplorando attraverso la fotografia i fenomeni sociali, lo sviluppo e la crescita economica, ma anche i conseguenti effetti collaterali sulla popolazione. “Broken Mirror” utilizza il linguaggio documentaristico ed è il risultato di un compromesso tra l’artista e l’intelligenza artificiale. L’eccezionalità della società nordcoreana, fortemente influenzata da uno dei regimi totalitari più duri al mondo, che isola di fatto il Paese e i suoi abitanti, è rappresentata attraverso l’inserimento di un elemento alieno (gli insetti), in una sorta di metamorfosi kafkiana. A un secondo livello di lettura, questo elemento esterno è metafora della natura invasiva e controllante della tecnologia e dell’intelligenza artificiale nella società in generale.

 WORKSHOP

I workshop saranno di 8 ore, aperti a tutti e riservati ad un massimo di 20 partecipanti. Per riservare un posto al workshop si potrà versare la sola quota d’iscrizione (info festival@fa-se.it).

·      23 Giugno: Alessandro Gandolfi – workshop di fotogiornalismo. Otto ore di lezione durante le quali si affronteranno insieme gli step fondamentali per la realizzazione di un reportage di qualità. Dall’individuazione delle idee alla pianificazione della storia, dal lavoro sul campo alla confezione e presentazione del servizio fotogiornalistico.

·   29 Giugno: Lorenzo Papadia nel Castello Aragonese di Otranto, si terrà il workshop di fotogiornalismo “Raccontare un luogo”. Il workshop “Raccontare un luogo” è aperto a tutti coloro che sono interessati ad apprendere e far proprio il linguaggio della fotografia di reportage, organizzando e sviluppando le idee iniziali volte alla costruzione di immagini consapevoli e alla creazione di un foto racconto. Il workshop sarà diviso in una prima parte teorica, a cui seguirà quella pratica, con l’applicazione sul campo di quanto appreso.

FASE – Festival di Arti Visive a Sud Est Otranto

QUANDO: 21 giugno – 31 agosto. Fino al 7 luglio presenti nei vicoli del paese anche le mostre gratuite.

TICKET: biglietto unico 8 Euro. Under 14 non paganti. Residenti a Otranto biglietto ridotto 5 Euro

BIGLIETTERIE: Palazzo Melorio – Via Basilica, 10

Ex Convento dei Cappuccini – Via Aldo Moro, 45

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