Mobilità sostenibile in Basilicata

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Ditella (Filt Cgil): “Il trasporto integrato al centro del nuovo piano regionale”
Summa (Cgil Basilicata): “Impegnare subito una parte delle royalties del
petrolio a un progetto infrastrutturale da affiancare a quello nazionale”

“La mobilità sostenibile in Basilicata deve virare verso un trasporto integrato da mettere al centro
del nuovo piano della mobilità che sta portando la Regione a una nuova stagione di gare. Questo
dovrà prevedere i collegamenti dei comuni al momento non toccati dalla rete ferroviaria e le
adduzioni verso le stazioni di Alta Velocità e Alta Capacità regionali, con un piano di offerta
commerciale che preveda orari cadenzati e una bigliettazione integrata ferro/gomma”. È la proposta
lanciata dal segretario generale della Filt Cgil di Basilicata, Luigi Ditella, in occasione
dell’iniziativa “Infrastrutture per una mobilità sostenibile”, promossa oggi a Potenza dalla Cgil
Basilicata e dalla Filt Cgil per fare il punto sugli interventi infrastrutturali che riguardano la
Basilicata in vista delle risorse del Pnrr: l’Alta Velocità Salerno – Reggio Calabria, il già
programmato collegamento ferroviario Ferrandina – Matera Lamartella e l’elettrificazione del tratto
Potenza – Melfi. Hanno preso parte ai lavori, oltre a Ditella, il segretario generale della Cgil
Basilicata, Angelo Summa, il segretario nazionale Filt Cgil, Stefano Malorgio, l’assessora alla
Mobilità della Regione Basilicata, Donatella Merra, il presidente Svimar, Giacomo Rosa.
In Basilicata solo il 10% dei comuni è collegato dalla rete ferrovia e solo il 4% è a doppio binario. Il
45% è elettrificato mentre il restante 55% viene effettuato con rotabili diesel. L’età media dei mezzi
è di 20 anni, contro i 15 della media nazionale. Secondo i dati pre Covid, la popolazione che si
spostava su ferro era in media di 10mila persone, di cui 7mila abbonati, con una perdita del 35%
nel periodo 2011/2019. Oggi la percentuale di abitanti che usa il treno è sotto il 2% contro una
media nazionale del 6%. In tutto ciò, prima della pandemia, la Regione Basilicata investiva solo lo
0,51% del bilancio per il servizio pendolare su ferro.
“Facendo una fotografia della situazione infrastrutturale in Basilicata – evidenzia Ditella – risulta
che, a oggi, le principali arterie ferroviarie ad Alta Velocità e Alta Capacità sfiorano soltanto la
regione senza entrarci. In particolare la Salerno – Reggio Calabria sfiora la parte sud della
Basilicata, la Napoli Bari la parte nord in prossimità della zona industriale di San Nicola di Melfi,
dove è presente il sito industriale dell’automotive più grande del sud, mentre nella parte orientale
della regione la direttrice adriatica passa da Gioia del Colle non lontana dal terminal della linea
Ferrandina – Matera”. Per Ditella “la vera interconnessione di cui necessita la Basilicata,
togliendola definitivamente dall’isolamento, dovrebbe prevedere dei raccordi di circa 20 chilometri
verso queste arterie, collegando la direttrice PotenzaFoggia all’Alta Capacità Bari – Napoli, il
proseguimento per circa 20 chilometri della Ferrandina – Matera in direzione Gioia del Colle sulla
direttrice adriatica e infine la realizzazione della famosa bretella Tito-Auletta, di ulteriori circa 20
chilometri, scomparsa dalla prima ipotesi del progetto Salerno – Reggio Calabria che avrebbe
portato la vera Alta Velocità nel cuore della Basilicata collegandone il capoluogo. Su questa ultima
ipotesi infatti era prevista da Rete ferroviaria italiana la possibilità di realizzazione con un costo
poco più di un miliardo di euro”.
Per il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa, “siamo in una fase in cui servono
coraggio e responsabilità della politica per non sprecare questa grande occasione di colmare il gap
infrastrutturale con il resto del Paese. Noi spendiamo 130 milioni di euro del bilancio regionale per i
trasporti, di cui 27 milioni dati alle Fal e un’altra somma equivalente a Trenitalia. Nonostante ciò,

siamo dentro una criticità tale per cui il problema dell’assenza di connessione è uno
dei fattori determinanti per lo spopolamento di questa regione. La proposta della Cgil – conclude
Summa – è che le risorse delle royalties del petrolio vengano destinate una parte a famiglie e
imprese per i costi energetici e che la restante parte venga impegnata da subito in un progetto
infrastrutturale da affiancare a quello nazionale”.
È in quest’ottica che vanno viste anche le risorse del Pnrr che, alla missione 3, destina alla
Basilicata 322 milioni di euro per infrastrutture e mobilità. Gli interventi riguarderanno la
riqualificazione funzionale e il miglioramento dell’accessibilità e dell’intermodalità delle stazioni di
dimensioni medio grandi con alti volumi di traffico, tra cui Potenza Centrale. Sono previsti
interventi per la diagonale Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia per un investimento totale di 711
milioni di cui 450 dal Pnrr e 61 milioni dalle risorse 2018/2019 del dl Rilancio e 211 milioni dal
fabbisogno residuo. Di questi, solo 65 milioni sono per la velocizzazione Potenza-Battipaglia,
mentre il restante è destinata alla velocizzazione della Potenza -Metaponto. Per questa linea è
prevista l’interconnessione alla rete alta velocità Salerno-Reggio Calabria finanziata per un totale di
oltre 22 milioni di euro. L’ ultimazione di tale linea è prevista nel 2030 ed è divisa in 6 lotti, di cui il
primo finanziato dai fondi Pnrr per un importo di 1,8 miliardi di euro e prevede la realizzazione
della tratta Alata Velocità Battipaglia – Romagnano dove si interconnetterà la linea proveniente da
Potenza. L’ultimazione di tali lavori è prevista entro il 2026. Entro tale data è prevista l’ultimazione
della Ferrandina Matera dopo il via libera definitivo della giunta regionale per un costo di 365
milioni di euro di cui 50 provenienti dal Pnrr e che vedrà l’ inizio dei lavori nel 2023. Previsti
inoltre 280 milioni di euro per l’ elettrificazione e ammodernamento della PotenzaFoggia da
completare non prima del 2028 che prevede a regime un risparmio di tempo di percorrenza di 10
minuti e la soppressione di 20 passaggi a livello con l’attivazione prima della Foggia – Rocchetta
per un importo di 57 milioni di euro e poi della Rocchetta – Potenza e che prevede anche
l’ammodernamento delle stazioni di Potenza Centrale e Potenza Superiore. “Su questi interventi –
afferma Ditella – la Cgil chiederà l’attivazione di una fermata a Rionero per collegare meglio il
Crob, centro di eccellenza lucano per le cure oncologiche”. Ditella ricorda infine che la Basilicata è
interessata anche da una linea sospesa dal 1987, la Sicignano – Lagonegro, su cui sono stati
effettuati studi di fattibilità per la riapertura per un importo di 280 milioni di euro per la
riattivazione turistica e 720 milioni per quella commerciale, con possibilità di interconnessione
all’Alta Velocità sulla Salerno -Reggio Calabria.
Potenza, 21 aprile 2022

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