UNA STORIA DA LIBRO CUORE QUELLA DEL CICLISTA PISTICCESE ROCCO D’ADDURNO, RACCONTATA DAL LIBRO DI CONIGLIO -GESUALDI

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di MICHELE SELVAGGI

PISTICCI. Una bella storia da “Libro cuore”. Tutta una serata , quella di martedì 13 agosto 2024,  dedicata all’incontro con la comunità  Italo – Canadese, per celebrare la figura  di  Rocco D’Addurno, ciclista pisticcese degli anni 50, da diversi anni emigrato a Toronto in Canada. Un interessante evento estivo,  organizzato dal Centro Sociale “Gaetano Michetti”  del Presidente Dino Jula, ospitato all’aperto in piazza Umberto I°, con la presentazione del libro  “ ROCCO D’ADDURNO. L’UOMO, LO SPORTIVO L’EMIGRANTE” firmato dallo storico Prof. Giuseppe Coniglio e della dott.ssa Lucia Gesualdi.  Chi ha una certa età  sicuramente  ricorda la persona  di  “Rocchino D’Addurno” e le sue gesta di corridore ciclista dei lontani anni 50. Nato a Pisticci il 7 ottobre del 1933, compirà tra qualche settimana  la bella età di 91 anni, portata benissimo  come del resto spiega il suo passo  sempre  piuttosto lesto che  fa venire in mente i suoi trascorsi di velocista  delle due ruote. Il sottoscritto, da giovanissimo lo ha conosciuto bene, non solo perché lo seguiva appassionatamente come ciclista dell’epoca, ma soprattutto perché Rocchino frequentava  spessissimo il  mio rione Terravecchia dove trascorreva le serate  insieme a  tantissimi amici e tifosi.  Lui lavorava  e quel che guadagnava  gli serviva anche per l’acquisto dei mezzi per correre, atteso che dalla casa ciclistica otteneva solo maglietta, pantaloncini e scarpette.  Sponsorizzato dal grande campione  Gino Bartali che lo aveva voluto conoscere di persona, doveva partecipare  al Giro d’Italia Dilettanti  del 1952, cosa che gli fu preclusa a causa di un banale  incidente di motocicletta che purtroppo lo tenne fermo per qualche mese. Tante le  gare a cui  in quegli anni  partecipò  sempre da dilettante  con la maglia della “Ciclo Cisterna”, e molte volta e sue spese e con tanti sacrifici, tra cui alcune classiche dell’epoca come la  Barletta – Potenza  che  corse insieme a noti  giovani  ciclisti, allora ancora dilettanti, come il campione Bruno Monti e Gastone Nencini, poi vincitore del Giro d’Italia beffando il Campionissimo Fausto Coppi nell’ultima gara di quella “corsa rosa”. Tutta una vita giovanile, sopra le due ruote, con sacrifici immensi, ma anche con soddisfazioni per la sua persona, ma anche per i tanti suoi tifosi. Insomma, una bella storia da “Libro cuore” la sua. “Rocchino”, come amichevolmente  è chiamato e conosciuto da tutti, anche quest’anno è nella sua Pisticci che lo ha visto nascere e crescere ed  che ama sempre –  per trascorrere l’estate, come puntualmente si verifica da diversi decenni,  unitamente alla moglie anch’essa pisticcese. E qui che ha raccolto tantissime soddisfazioni da corridore dilettante ciclista dell’epoca, quando anche nella nostra terra l’affascinante sport delle due ruote  era  parecchio diffuso anche se mancavano aiuti materiali per  praticarlo. Con D’Addurno, ricordiamo, altri  giovani corridori locali dell’epoca, come Donato Grieco, Ciccio Viggiani e altri ancora prima, come Tommaso Passarella che a quei tempi sfidava il campione montalbanese“ “Carlone” e che sicuramente, con idonei mezzi a disposizione  avrebbero fatto miglior carriera  nel ciclismo. Con Rocchino, amico di sempre,  ci  incontriamo spesso durante le sue permanenze a Pisticci,  avendo sempre avuto modo,  ma anche grande piacere di  ritornare col ricordo a quegli anni  quando il tifoso mondo sportivo ciclistico (anche pisticcese ) era diviso tra Bartaliani e Coppiani. A ricordare quegli avventurosi anni, D’Addurno si è sempre emozionato, ma anche esaltato, correndo con il pensiero e le parole,  agli episodi che  tanti anni fa, lo avevano visto protagonista in prima persona. “ Ho più di 90 anni (anche se ne dimostra parecchi di meno) – le sue parole – ma quel periodo lontanissimo della mia vita, lo vivo ogni momento e la cosa, grazie a Dio,  mi fa sentire sempre più…..giovane”.

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