Ieri è stato presentato nella sala Zanardelli del comune di Stigliano il progetto “Salute 1, Centro di raccordo territoriale per la salute” per l’introduzione del nuovo modello assistenziale e organizzativo che prevede la figura dell’infermiere e dell’ostetrica di famiglia e comunità.
A presentare il progetto il Commissario Straordinario dell’ASM insieme ai Sindaci dei comuni interessati e la Responsabile delle professioni sanitarie dell’ASM Angela Braia.
Il Punto Unico di Accesso (PUA) sarà allocato nel Presidio Ospedaliero di Stigliano con Ambulatori infermieristici/ostetrici territoriali (AIOT) dislocati negli 8 comuni dell’area, ovvero Accettura, Aliano, Cirigliano, Craco, Gorgoglione, Oliveto Lucano, San Mauro Forte, Stigliano.
Fino ad ora la programmazione sanitaria ha privilegiato l’attività ospedaliera “in elezione”, dando vita a modelli assistenziali ospedalocentrici, concentrati sulla cura del paziente in ospedale, che hanno trascurato la realizzazione di altre forme di offerta assistenziale, sicuramente più idonee a soddisfare i bisogni reali della popolazione.
È ora di cambiare il paradigma sottostante alla programmazione sanitaria. L’evoluzione epidemiologica, demografica e tecnologica richiede lo spostamento del baricentro assistenziale dall’ospedale al territorio.
È in atto in molte aree del Paese l’avvio di processi di territorializzazione delle cure, coerenti sia con le aspettative dei pazienti sia con le indicazioni provenienti dalla normativa di riferimento e, prima fra tutte, dal PNRR, che puntano sulla c.d. sanità di prossimità, finalizzata ad avvicinare il più possibile l’offerta assistenziale al reale fabbisogno del cittadino.
In particolare, l’area di intervento selezionata, per le caratteristiche intrinseche che la contraddistinguono, si configura come terreno ideale per la sperimentazione di nuove forme di assistenza di prossimità, che pongono il cittadino ed il suo bisogno assistenziale al centro del processo di cura e di presa in carico.
Gli interventi dell’IFC – infermiere di famiglia e di comunità possono racchiudersi nelle 5P: prevenzione, prossimità, proattività partecipazione e personalizzazione mettendo al centro dell’assistenza territoriale il cittadino/utente.
La figura dell’ostetrica di famiglia e di comunità mira a garantire i bisogni delle future mamme e si identifica con il rafforzamento distrettuale dell’assistenza, nell’ottica di promozione della salute della donna dall’infanzia alla menopausa.
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