“Premesso che nessuno ha sentito il bisogno di ascoltare la posizione dell’assessore competente all’attuazione del Masterplan al fine di consentire il potenziamento dei controlli ambientali, mi preme fare le opportune precisazioni in merito. Ad una settimana dall’insediamento mi sono ritrovato ad affrontare un ‘bubbone’, frutto della solita finanza creativa, che era noto agli attori precedenti almeno dal 2017 e che quota circa 35 milioni di euro. Mancanti”. Lo afferma l’assessore regionale all’Ambiente, Gianni Rosa. “Questo governo regionale, consapevole delle carenze nell’ambito dei controlli ambientali che aumenteranno con l’entrata in attività del Centro Olio di Tempa Rossa – prosegue l’esponente della giunta lucana – sta cercando di far ‘scoppiare il bubbone’ creato da altri, rimediando ai danni ereditati. A questo punto, la questione molto più importante è capire se i lucani preferiscano che la Regione spenda i soldi delle royalties per la spesa corrente oppure per assunzioni trasparenti che potenzino i controlli ambientali. Non parliamo, infatti, di Eni, che paga interinali assunti tramite agenzia, ma della Regione Basilicata, che con parte delle risorse che le spettano bandisce concorsi pubblici per assumere dipendenti all’Arpab. Se gli organi di informazione volessero poi approfondire la realtà dei fatti – conclude l’assessore Rosa – sono, come sempre, disponibile”.
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