“Una campagna che sta dando soddisfazioni e sta confermando le buone aspettative di inizio stagione”, così Andrea Badursi ha commentato la stagione agricola relativa alla fragolicoltura degli associati all’Organizzazione di Produttori Asso Fruit Italia (AFI). L’OP con sede a Scanzano Jonico (Mt, Basilicata) conta all’incirca 300 associati in diverse regioni italiane: Campania, Basilicata, Puglia, Lazio e Piemonte.
Nel commentare la campagna in corso, il direttore generale AFI, ha spiegato: “L’aumento generalizzato delle produzioni trova riscontro nella domanda, le fragole della Basilicata sono ricercate e molto apprezzate da buyer e consumatori. L”incremento delle superfici coltivate – proprio in Basilicata, primo produttore italiano – è un dato che si pone in positiva controtendenza visto che in altre aree d’Italia si è registrato un calo o quanto meno là dove c’è stata un crescita è stata molto marginale. Interpretiamo il trend alla luce di considerazioni che attengono alla qualità del prodotto e alle caratteristiche organolettiche dello stesso”, ha detto Badursi.
E, ancora: “L’alto livello di specializzazione raggiunto dai produttori, che è il risultato di circa quarant’anni di esperienza, gli sforzi fatti sul fronte della ricerca e dell’innovazione che passa dallo studio e dall’attuazione di sistemi di coltivazione sostenibili e orientati al contenimento dell’impiego di principi attivi e risorse produttive sono fattori che hanno determinato il successo delle fragole di Basilicata”. Badursi ha poi aggiunto: “A tutto ciò si aggiunga l’impegno per quanto riguarda la promozione, la presenza nelle vetrine nazionali e internazionali più autorevoli, operazioni che sono possibili da un punto di vista economico proprio grazie all’aggregazione. In questo modo infatti si possono affrontare gli ingenti costi legati alla presenza in fiere e iniziative che favoriscono l’incontro fra domanda e offerta. Di sicuro pregio, lo sforzo che viene anche dai produttori che ottimizzano le risorse rinvenienti dai piani operativi per migliorare e modernizzare le aziende. Inoltre, in Basilicata è nato circa tre anni fa il Club Candonga , realtà consortile che mette insieme i produttori dell’omonima fragola (varietà Sabrosa). Gli associati producono secondo le direttive del rigido manuale di qualità, aggiungendo così un altro importante tassello all’impennata di consensi verso il prodotto della Basilicata”. Quanto ai numeri, nel 2015 Asso Fruit Italia ha totalizzato 75mila quintali di fragole per un totale di 180 ettari. Rispetto al 2016 non ci sono dati certi, possiamo soltanto dire che resta confermato l’aumento nella misura del 15-20% delle superfici coltivate a fragole”, ha concluso Badursi. Asso Fruit Italia ha un fatturato aggregato di circa 65 milioni di euro, tremila sono gli ettari totali.
Una porzione considerevole delle produzioni è biologica, la società cooperativa Alba Mediterranea infatti a cui aderiscono all’incirca altri 70 soci, fa parte di Asso Fruit Italia.
I numeri relativi alle produzioni biologiche di Alba Mediterranea : Albicocche 140 ha, Kiwi 34 ha, Arance 110 ha, Clementine 40 ha, Fragole 6 ha, Pesche e Nettarine 120 ha, Uva 14 ha, 50 ha di agrumi, 10 ha di albicocche, 6 ha di ciliegie, 140 ha di aromatiche (prezzemolo liscio e riccio, coriandolo, aneto, scarola, bietola, inocchi, angurie, meloni).
Una porzione considerevole delle produzioni è biologica, la società cooperativa Alba Mediterranea infatti a cui aderiscono all’incirca altri 70 soci, fa parte di Asso Fruit Italia.
I numeri relativi alle produzioni biologiche di Alba Mediterranea : Albicocche 140 ha, Kiwi 34 ha, Arance 110 ha, Clementine 40 ha, Fragole 6 ha, Pesche e Nettarine 120 ha, Uva 14 ha, 50 ha di agrumi, 10 ha di albicocche, 6 ha di ciliegie, 140 ha di aromatiche (prezzemolo liscio e riccio, coriandolo, aneto, scarola, bietola, inocchi, angurie, meloni).
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