BIS – BARI INNOVAZIONE SOCIALE LIBERTÀPRESENTATO L’AVVISO RIVOLTO A 60 RAGAZZI DEL QUARTIERE PER FREQUENTARE PERCORSI FORMATIVI GRATUITI E UN LABORATORIO DI ELABORAZIONE CIVICA

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Nell’ambito del progetto BIS – Bari innovazione sociale Libertà, è stato presentato questa mattina a Palazzo di Città l’avviso di manifestazione di interesse, disponibile sul sito del progetto a questo link, attraverso il quale saranno individuati 60 ragazzi e ragazze residenti nel quartiere Libertà.

I beneficiari potranno frequentare gratuitamente quattro percorsi formativi professionalizzanti con possibilità successive di stage in azienda o di creazione di impresa e un laboratorio di elaborazione civica che aiuti i partecipanti a rafforzare la propria consapevolezza rispetto ai bisogni del quartiere e a sviluppare un pensiero critico sul contesto fisico e sociale di provenienza.

A illustrare le finalità e i dettagli di questa nuova iniziativa gli assessori alle Politiche educative e giovanili, Paola Romano, e alle Politiche attive del Lavoro, Eugenio Di Sciascio, alla presenza dei rappresentanti del partenariato pubblico che aderisce al progetto BIS Libertà – Gianluigi De Gennaro per Uniba, Paolo D’Addabbo per ARTI, Rino Montalbano per Poliba, Giusi Miuli per Ciheam Bari, Sante Levante per TPP e Francesca De Leo per CNR – di don Pasquale Martino dell’Istituto Salesiano Redentore per Rete Civica Libertà e di Banca Etica.

Promosso dal Comune di Bari, il progetto BIS Libertà intende sperimentare, fino alla fine del mese di ottobre, un modello nuovo di intervento per l’empowerment giovanile, collegato ai percorsi di rigenerazione urbana e di rilancio economico e sociale che attualmente interessano il quartiere.

Il FIS sostiene, infatti, azioni di innovazione ad alto impatto sociale, promosse da dodici città italiane, in grado di generare nuove soluzioni, modelli e approcci sui contesti urbani utili a soddisfare nuovi bisogni sociali, con il coinvolgimento attivo del partenariato pubblico-privato.

In coerenza con gli indirizzi programmatici del FIS, il progetto BIS mira a favorire una trasformazione del Libertà attraverso il protagonismo giovanile, rafforzando le competenze personali e, di conseguenza, l’occupabilità nella fascia d’età tra i 18 e i 29 anni ed esercitando, al tempo stesso, un solido investimento nella costruzione di una community in grado di praticare un attivismo civico sul quartiere attraverso l’elaborazione di proposte di cambiamento dal basso e di strategie di rinnovamento in favore della stessa amministrazione. Se è vero, infatti, che il problema giovanile, specie dopo la pandemia, è identitario, ancor prima che professionale, e che spesso l’inattività professionale alimenta inadeguatezza ed esclusione sociale, si ritiene di dover agire contestualmente su entrambe le dimensioni e operare non solo sull’upskilling dei giovani ma anche sul loro senso di appartenenza e partecipazione democratica alla vita della città, all’interno di una logica di costruzione di una cittadinanza attiva, consapevole e critica.

Il progetto non a caso individua come contesto pilota della sperimentazione il Libertà, di fatto il quartiere più popoloso, popolare e multietnico di Bari, al centro della strategia di rigenerazione urbana dell’amministrazione comunale, su cui negli scorsi anni sono stati concentrati diversi investimenti di riqualificazione dello spazio pubblico aperto (quattro nuove piazze, un parco di due ettari e il ridisegno ambientale di strade e corsi), insediati nuovi presidi educativi (NEST, Biblioteca di quartiere, Centro ludico per la prima infanzia, asilo nido comunale), del lavoro (Porta Futuro I e II) e dell’innovazione sociale (Spazio13 e Officina degli Esordi) e che a breve ospiterà il cantiere per la nuova sede del CNR di Bari nella ex Manifattura dei Tabacchi.

La sfida è quella di coinvolgere i giovani in questa transizione aumentandone chance e consapevolezza e di aggregare soggetti pubblici e privati per rafforzare il capitale sociale del quartiere, concentrando competenze e risorse in rete con l’amministrazione e gli attori locali.

Il progetto, entrato ora nella Fase II della sperimentazione e sostenuto con 450mila euro, si avvale di un partenariato di organismi pubblici che svolgono attività di ricerca, formazione, produzione culturale e digitale nel campo dell’innovazione, e della Rete Civica Libertà, un network di oltre 20 organizzazioni territoriali impegnate nel design, nella manifattura digitale, nella cultura e nell’audiovisivo, nell’attivismo ambientale e sociale, coordinato dall’Istituto Salesiano Redentore.

Il percorso proposto ai 60 giovani beneficiari del quartiere si svolgerà tra marzo e ottobre e sarà articolato su tre livelli, tra loro integrati:

1. il Laboratorio di Elaborazione Civica (LEC)

2. le Factory Formative (FF)

3. il Vivaio di Impresa (VDI).

·        Laboratorio di Elaborazione civica (LEC)

Si propone di aggregare i beneficiari su una sfida comune che è quella della trasformazione del quartiere, facilitandone il confronto, la formazione, la sperimentazione di idee e policy sul tema dei beni comuni, sul riuso, sulla programmazione culturale, sulla valorizzazione di asset identitari e spaziali del quartiere, attraverso l’alternarsi di docenti e testimonial. Il laboratorio è organizzato come un forum permanente in cui discutere delle problematiche del quartiere, fare esercizio di democrazia, apprendere le metodologie di negoziazione politica, affermare e coltivare nuove leadership, elaborare sfide da proporre all’amministrazione e alla cittadinanza e da realizzare anche grazie al sostegno istituzionale o di sponsorship private.

·        Factory Formative (FF)

Rappresentano percorsi formativi ibridi in cui si alternano elementi teorico-pratici disciplinari, testimonianze, lavori di gruppo, site visit presso realtà particolarmente interessanti e possibili destinazioni per gli stage finali, previo orientamento di Porta Futuro. Le FF ospiteranno 15 allievi e avranno lo scopo di aumentare le competenze dei partecipanti sulle singole filiere e di aumentarne l’occupabilità nel mercato del lavoro, rafforzando la motivazione e l’identità professionale dei ragazzi anche attraverso esercizi di self marketing e community learning.

Le quattro filiere individuate sono “Audiovisivo” (produzione audiovisiva), “HORECA” (food & beverage e accoglienza turistica e alberghiera), digital making (strumenti digitali di design e manifattura digitale) e “Sociale” (animazione e progettazione in campo socio-educativo).

·        Vivaio di Impresa (VDI)

In alternativa ai percorsi di stage, sostiene un percorso di training e di sostegno all’imprenditoria indipendente, a cura di Porta Futuro, rivolto a coloro che, al termine delle Factory, avranno sviluppato un’idea propria di business e vorranno sperimentarla.

Per ideare l’intero impianto progettuale, l’amministrazione, nel corso della Fase I di progetto (2021-2022) ha coinvolto un campione di 60 ragazze e ragazzi del quartiere Libertà attraverso una survey strutturata su sei aree tematiche di approfondimento (anagrafica familiare, istruzione/lavoro, competenze e passioni, aspirazioni civiche e professionali, rapporto con il quartiere, fiducia e speranze per il futuro), due esplorazioni urbane presso il quartiere, un forum aperto focalizzato sugli elementi di aspettativa e di aspirazione formativa e professionale, delle videointerviste e sessioni tematiche di co-progettazione della proposta in forma di focus group.

Dalla Fase I del progetto BIS, finanziata con 150mila euro, sono emersi un rapporto non sempre facile dei giovani con la scuola, i problemi legati alla precarietà del lavoro, il desiderio di opportunità di formazione al di fuori dei circuiti codificati dell’Università o della formazione professionale e una significativa propensione all’impegno nell’associazionismo e nel volontariato, che ricerca dei nessi tra impegno comunitario e successo individuale.

Le ragazze e i ragazzi interessati a partecipare al bando potranno farlo scegliendo il percorso formativo di interesse, compilando il modulo di candidatura e inviandolo, entro il 28 febbraio 2023, all’indirizzo bis-liberta@comune.bari.it, in una mail con oggetto “Candidatura Progetto BIS_Libertà”.

“BIS Libertà – spiega Paola Romano – ha l’ambizione di creare un laboratorio di partecipazione giovanile, in un’epoca di crisi di rappresentanza, di sfiducia, di sgretolamento delle ideologie, di crisi dei corpi intermedi, di competizione economica spinta, di distanziamento pandemicoche ha portato i giovani, più di altri, all’isolamento e al ripiegamento su se stessi. Il Libertà è una “piccola patria”, una grande comunità ricca di diversità e storia. Segna un’appartenenza forte e oggi rappresenta, grazie agli sforzi dell’Amministrazione comunale, il luogo dove concentrare gli sforzi per la costruzione della città del futuro. Durante la Fase I di co-progettazione della proposta con i ragazzi, è emerso un forte desiderio di formazione e lavoro ma anche di partecipazione civica a livello locale, che si declina in micro e macro battaglie per la cura e la gestione dei beni comuni, la riqualificazione degli spazi, una voglia di partecipare attivamente al cambiamento della città. Vorremmo che i giovani esercitassero maggiormente la propria capacità di visione, di senso critico, di proposta progettuale. Il progetto BIS sarà la cornice in cui sperimentare questo modello, eventualmente replicabile in altri quartieri successivamente”.

“Il tema del rafforzamento delle competenze e delle chance occupazionali giovanili – sottolinea Eugenio Di Sciascio – è al centro della nostra attenzione politica. Abbiamo vissuto per anni, a Sud, esodi di ragazze e ragazzi che hanno ricercato altrove la propria affermazione, depauperando progressivamente il capitale umano e l’economia della città. Oggi abbiamo molte più opportunità formative, strumenti di orientamento al lavoro e all’autoimpiego, come Porta Futuro, e siamo considerati un contesto urbano attrattivo per le tante aziende che stanno investendo e assumendo a Bari. Fare squadra con le università e gli attori locali su queste sfide è indispensabile e l’orientamento di lavoro a impatto sociale che propone BIS è assolutamente interessante, perché mira a disegnare politiche pubbliche più snelle e realmente vocate alla risoluzione dei problemi”.

La governance del progetto BIS vede il Comune di Bari con il partenariato nella veste di proponente, la Rete Civica Libertà nel ruolo di soggetto responsabile dell’attuazione della sperimentazione, Banca Etica in qualità di soggetto finanziatore e l’IRS – Istituto ricerche sociali di Milano come valutatore indipendente esterno, incaricato di certificare l’impatto del percorso sulla base di cinque aree di cambiamento attese:

1.      miglioramento della capacità amministrativa del partenariato

2.      miglioramento del capitale sociale del quartiere

3.      incremento dell’occupabilità dei beneficiari

4.      rafforzamento del tessuto imprenditoriale del quartiere e dell’economia giovanile

5.      aumento dell’attrattività e della qualità di vita del Libertà.

L’impatto sociale del progetto BIS Libertà sarà valutato in un arco temporale di medio periodo attraverso indicatori e proxy finanziarie che, in termini qualitativi, quantitativi ed economici, misureranno i principali cambiamenti che si intendono generare nell’ambito delle cinque aree individuate.

La novità dei progetti ad alto impatto risiede nella possibilità di valutarne gli esiti non solo in termini di corretto svolgimento (output) ma anche di capacità di modificare in positivo le condizioni di partenza.

Per ulteriori informazioni sul progetto BIS Libertà: https://www.bis-liberta.it/

Per scaricare il booklet del progetto BIS Libertà: https://drive.google.com/file/d/1h2mbGqREUgf8noUwBDHn2kAAFZzrNIEw/view?usp=sharing

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