Quarta tappa della campagna d’informazione e advocacy
promossa da Legambiente insieme a Kyoto Club
dedicata a cittadine e cittadini, ma anche a progettisti, condomini e Amministratori nazionali, regionali e locali sull’importanza di decarbonizzare i sistemi di riscaldamento e raffrescamento.
È arrivata in Basilicata, a Potenza, la campagna d’informazione e sensibilizzazione “Caldaie a gas? Pezzi da Museo!” promossa da Legambiente e sviluppata con il supporto del Kyoto Club. Tra gli obiettivi dell’iniziativa: spostare i sussidi per le caldaie a gas su tecnologie di riscaldamento sostenibili; ottenere che dal 2025 tutte le caldaie dismesse vengano sostituite, obbligatoriamente, con sistemi di riscaldamento sostenibili ed efficienti; smettere di promuovere le caldaie a gas come una soluzione sostenibile.
Se vogliamo raggiungere gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni al 2030 e al 2050 e affrancarci dalla dipendenza energetica, dobbiamo intervenire nel settore del riscaldamento, responsabile del 18% delle emissioni di CO2 in Italia.
Un risultato raggiungibile – secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia – solo imponendo uno stop alle installazioni di nuove caldaie alimentate a gas fossile entro il 2025. Basti pensare che, riqualificando ogni anno il 3% del patrimonio edilizio, si potrebbero evitare emissioni di gas climalteranti pari a 22 milioni di tonnellate di CO2 al 2030 e si risparmierebbero 12 miliardi di metri cubi di gas, pari al 16% dei consumi totali di gas fossile. Un contributo climatico sicuramente importante e determinante, che si affiancherebbe ai benefici locali in termini di inquinamento atmosferico, ma anche a quelli economici, grazie alla riduzione dei costi in bolletta e di innovazione.
La mattinata è iniziata alle ore 10 con un flash mob organizzato da Legambiente Basilicata e dal locale Circolo di Potenza “Ken Saro Wiwa” nei pressi dei portici di Via Pretoria. Hanno partecipato all’iniziativa gli alunni della 3° D Grafica del Liceo artistico, musicale e coreutico “W. Gropius” di Potenza che hanno accolto i visitatori illustrando i quadri nel “Museo delle Caldaie”, una mostra con importanti pezzi archeologici e opere d’arte molto famose virate in chiave ironica per raccontare la storia e i problemi ambientali, sanitari e sociali delle caldaie a gas fossile.
Dei pezzi da museo che consumano il 50% del gas nel nostro Paese, la voce di spesa energetica più alta per famiglie e imprese e che determina anche un aumento dei prezzi generalizzato.
Oggi fare a meno del gas negli edifici non è un’idea strampalata anzi è assolutamente una prospettiva vincente. Infatti, di fianco ad interventi di efficientamento energetico del patrimonio edilizio, volti a ridurre gli sprechi e le dispersioni di calore, la sostituzione di caldaie a gas fossile con pompe di calore connesse a pannelli solari fotovoltaici affiancati anche a solare termico, caldaie a biomasse solide e sistemi di teleriscaldamento a fonti rinnovabili, garantisce sicurezza energetica, bollette considerevolmente più basse e un notevole contributo alla lotta contro la crisi climatica e l’inquinamento atmosferico (di cui le caldaie a gas sono tra le principali cause). Le tecnologie citate sono tutte già esistenti e consolidate oltre che connesse ad incentivi disponibili.
E’ necessario tuttavia spingere i decisori politici in Europa e in Italia, compresi gli enti e i governi locali ad accelerare l’abbandono dei vecchi e inquinanti sistemi di riscaldamento con obiettivi anche a breve termine.
“Sostengo l’iniziativa messa in campo da Legambiente – dichiara il Sindaco di Potenza Mario Guarente- perché, l’epoca che viviamo, non ci consente di rimandare o di delegare azioni che hanno il fine di tendere una mano alla salvaguardia del Pianeta. Ognuno di noi è responsabile del mondo che consegneremo alle future generazioni. Contestualmente, però, occorre che si accompagni il processo di cambiamento, di conversione ad altre fonti di produzione di calore e di produzione di energia, con un adeguato processo di riconversione delle aziende, piccole e grandi, che operano nei settori tradizionali. Questo è fondamentale per garantire che la salvaguardia del Pianeta stringa la mano anche alla salvaguardia di attività produttive e posti di lavoro “.
“Noi – dichiara Antonio Lanorte, Presidente di Legambiente Basilicata – chiediamo concretamente ai Comuni, come quello di Potenza, di approvare atti, attraverso delibere o regolamenti comunali, in cui siano previste una o più misure per il phase-out delle caldaie a gas e di altre caldaie a fonti fossili. Per esempio i comuni hanno il potere di imporre divieti nell’installazione di nuove caldaie a gas. In tal modo in tempi brevi tutte le caldaie dismesse potrebbero essere, per obbligo, sostituite con sistemi di riscaldamento sostenibili ed efficienti”.
Peraltro – continua Lanorte – la Basilicata avrebbe a disposizione per facilitare questa transizione un’occasione formidabile fornita dalla disponibilità di risorse rivenienti dagli Accordi sulle compensazioni ambientali con le compagnie petrolifere che dovrebbe, appunto, essere colta in un ottica che traguardi i prossimi decenni nella direzione della sostenibilità e dell’indipendenza energetica. Al contrario la Regione Basilicata, come è noto, con il Bonus gas ha scelto la strada prevalente di sostegni temporanei legati al gas. Al netto degli opportuni interventi emergenziali, noi ribadiamo che le risorse disponibili dovrebbero essere soprattutto ed in gran parte destinate, non solo per i non metanizzati, ad interventi concreti di efficientamento energetico e di elettrificazione dei sistemi di riscaldamento domestico, ad esempio incentivando, in primo luogo per i redditi bassi, la conversione degli impianti di riscaldamento a gas verso sistemi a rinnovabili e pompe di calore».
Views: 60