Il primo vertice sul clima in Africa (l’Africa Climate Summit) che si è tenuto a Nairobi in Kenya, con l’obiettivo di moltiplicare di 19 volte l’emissione di carbon credit africani entro il 2030, conferma che investire nel mercato volontario dei crediti di carbonio è una mossa strategica e non solo perché il mercato stesso si sta ampliando in modo esponenziale, ma anche perché raggiungere determinati obiettivi di decarbonizzazione entro i prossimi trent’anni è un dovere, oltre che un’esigenza. A sostenerlo è il presidente della Camera ItalAfrica Alfredo Carmine Cestari e del Gruppo omonimo, impegnati in numerosi programmi e progetti per i crediti di carbonio e azioni di sostenibilità e tutela ambientale, sottolineando che il mondo ha bisogno di ridurre le emissioni del 43%, a partire dai livelli del 2019, entro il 2030. La scelta dell’Africa come luogo ospitante del summit non è stata certo casuale. Secondo il rapporto del primo settembre dell’Unicef, il 98% dei bambini sono ad alto rischio di subire gli impatti dei cambiamenti climatici. Inoltre, 600 milioni di africani non hanno accesso all’elettricità, nonostante l’Africa disponga di una grande quantità di fonti rinnovabili ed energia solare. Invece l’abbondanza di vento e di energia solare può giovare allo sviluppo dei Paesi Africani, creare posti di lavoro, proteggere l’economia locale e accelerare l’industria sostenibile del Continente. La sfida odierna per le Aziende – aggiunge Cestari -è riuscire ad adattare il proprio modello di business rispetto alle nuove sfide legate al riscaldamento climatico, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo sostenibile in Agenda 2030 e con gli obiettivi di decarbonizzazione dei propri prodotti, servizi ed attività. ItalAfrica – impegnata nel progetto “Sinergie per lo sviluppo” diretto al continente africano con il duplice obiettivo di fare fronte alla crisi migratoria e di offrire nuove opportunità di investimento alle imprese italiane ed europee ancora reduci dalla crisi con il supporto delle istituzioni comunitarie e nazionali – in proposito sta realizzando progetti e investimenti volti alla riduzione delle emissioni di CO2 in paesi come la Repubblica Democratica del Congo. Come dimostra l’attuale valore economico di un Carbon Credit, questo tipo di attività e progetto è il futuro dell’economia, dato che la Repubblica Democratica del Congo, grazie alle sue enormi risorse naturali, ha un enorme potenziale produttivo di Carbon Credits.
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