Il 9 novembre 2021 il Ministero della Transizione Ecologica ha firmato un progetto per la tutela e la
valorizzazione del verde urbano ed extraurbano prevista dal Pnrr, con uno stanziamento di 330
milioni di euro per piantare 6,6 milioni di alberi, allo scopo di realizzare 6.600 ettari di foreste
urbane in linea con le Strategie nazionali e dell’Unione europea. Il progetto è stato pensato per
migliorare la qualità della vita e il benessere dei cittadini.
A Matera gli alberi sono considerati un problema e, in quanto tale, vanno estirpati anche quando
sono sani e in buona salute. Nell’anno in corso abbiamo assistito ad abbattimenti in diverse zone
della città: in via Vena, al Parco di via Macamarda, in via Santa Caterina da Siena, in via Guido
Dorso, a Lanera, in via Passarelli, in via Montescaglioso, nel complesso residenziale De Lorenzo e
ancora in via Protospata e oggi in piazza Sant’Agnese. Cento, duecento, trecento alberi abbattuti,
senza contare quelli bruciati in un incendio in via Gravina. Una vera e propria mattanza.
A Matera, Capitale europea della cultura nel 2019, città Patrimonio Unesco, a torto considerata
una delle città più verdi d’Italia, funziona così, intanto si tagliano alberi che a ripiantali ci penserà il
Pnrr o i bambini delle scuole elementari nell’imminente ricorrenza della tanto celebrata festa degli
alberi.
Ironia della sorte, gli alberi di piazza Sant’Agnese verranno abbattuti a fronte di un “intervento di
decoro urbano” che vede come committente Invitalia. Legambiente, a nome e per conto dei
cittadini che hanno a cuore il benessere e la qualità della vita ancora prima di una coscienza civile
ed ecologista, si opporrà in ogni modo possibile al taglio di questi alberi e chiede di essere
ascoltata nei processi decisionali e coinvolta prima che vengano adottate misure che riguardano
ulteriori scempi arborei in città.
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