Cestari, dopo via libera Commissione Europea non ci sono più alibi

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Con il via libera della Commissione Europea al decreto italiano contenente gli incentivi per lo sviluppo di comunità energetiche, che contiene risorse per 5,7miliardi di euro, non ci sono più alibi per accelerare i programmi e i progetti al Sud. Così l’ing. Alfredo Carmine Cestari, presidente del gruppo che con base operativa in Basilicata e per il Sud a Moliterno, attraverso proprie società specializzate in Italia e all’estero, opera nel settore della produzione elettrica da fonti rinnovabili, realizzando impianti ecocompatibili e valutando gli impatti ambientali e sociali connessi all’implementazione di tecnologie alimentate da fonti alternative di energia, impegnato a promuovere le Cer soprattutto al Sud.

Il decreto è incentrato su due misure: una tariffa incentivante sull’energia prodotta da rinnovabili e condivisa, e un contributo a fondo perduto. La potenza finanziabile complessiva è pari a 5 GW, con un limite temporale a fine 2027. Complessivamente, sono stanziati incentivi per 5,7 miliardi di euro. È previsto inoltre, per le comunità energetiche realizzate nei Comuni con meno di 5mila abitanti, un contributo a fondo perduto fino al 40% dei costi ammissibili in relazione all’investimento effettuato per realizzare un nuovo impianto o per potenziarne uno esistente. Questa misura è finanziata con ulteriori 2,2 miliardi stanziati dal Pnrr con l’obiettivo di realizzare impianti fino a 2 GW di potenza. Il contributo a fondo perduto potrà essere cumulato con la tariffa incentivante entro limiti definiti.

I benefici previsti riguardano tutte le tecnologie green, e quindi fotovoltaico, eolico, idroelettrico, biomasse e storage. I soggetti beneficiari possono essere gruppi di cittadini, condomìni, piccole e medie imprese, ma anche enti locali, cooperative, associazioni ed enti religiosi. La potenza dei singoli impianti non può superare 1 MWp.

La tariffa incentivante, fissa per 20 anni, è riconosciuta sull’energia elettrica condivisa.

La parte fissa varia in funzione della taglia dell’impianto, mentre la parte variabile in funzione del prezzo di mercato dell’energia. La tariffa incentivante aumenta al diminuire della potenza degli impianti.

Come sottolinea il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, “Siamo di fronte a una svolta, a una nuova fase storica nel rapporto tra cittadini ed energia». Le Comunità energetiche rinnovabili – afferma Cestari –sono uno strumento strategico, specie al Sud per la transizione energetica, per il risparmio sulle bollette di energia, per accrescere l’occupazione. Solo il fotovoltaico vale 300 mila posti di lavoro a fronte delle 25 mila unità occupate attualmente. Purtroppo la burocrazia e la carenza di personale, soprattutto installatori e personale qualificato, frenano crescita e raggiungimento degli obiettivi al 2030.  Come Gruppo proseguiamo gli incontri sul territorio nelle regioni del Sud per spiegarlo, insieme al Progetto Sud Polo Magnetico. Il prossimo incontro è il primo dicembre a Crotone (Camera di Commercio).

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