Confcommercio: per pmi terziario ancora “timida” riduzione del prezzo dell’energia elettrica e del gas

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Con le ultime bollette a marzo si è registrata per le piccole e medie imprese del terziario una “timida” riduzione del prezzo dell’energia elettrica e del gas. Tuttavia, gli importi in bolletta continuano ad essere elevati rispetto ai valori rilevati prima della recente crisi energetica (fino a +36% per le forniture elettriche e +116% per il gas). Lo rileva l’Osservatorio Confcommercio Energia che ha monitorato un campione di pmi della regione.

Piccolo albergo  (consumo annuo 150mila kWh, potenza 50 kW), bolletta marzo 4mila euro a dicembre 2022 5mila.

Albergo medie dimensioni (consumo annuo 260mila kWh, potenza 90 kW), bolletta marzo 6mila, dicembre 9mila

Ristorante (consumo annuo 350mila kWh, potenza 30 kW), bolletta marzo oltre 1000 euro, dicembre circa 1300 euro

Negozio non alimentare (consumo annuo 18mila kWh, potenza 10 kW), bolletta marzo 400 euro, dicembre 600 euro

Negozio alimentare (consumo annuo 75mila kWh, potenza 35 kW), bolletta marzo 2000 euro, dicembre 2500

Proprio alla luce di questi dati – sottolinea Confcommercio – è necessario ridurre gli oneri generali di sistema per il settore elettrico, la cui incidenza sul costo della fornitura è di oltre il 25% . Inoltre, anche se è certamente positiva la proroga, fino a giugno 2023, dei crediti d’imposta “energetici”, la percentuale di detrazione prevista, per il secondo trimestre 2023, è assolutamente insufficiente.

Il sistema Confcommercio – evidenzia il Presidente di Potenza Angelo Lovallo – sta affiancando a vario titolo le imprese associate nella loro “lotta” quotidiana al caro bollette oltre con accordi convenzionali con società fornitrici elettricità e gas con l’ausilio di numeri e indagini che fotografano la situazione e danno una reale dimensione dell’aumento dei costi che stanno diventando insostenibili. La Confederazione ha anche lanciato la campagna social “#SOSbollette – Non spegneteci!” per rafforzare la richiesta di misure e interventi d’urgenza

L’Osservatorio Energia, un’analisi trimestrale realizzata in collaborazione con Nomisma Energia, consente alle imprese di avere uno sguardo completo sull’evoluzione e l’andamento dei prezzi energetici. Tutte le categorie economiche prese a riferimento, infatti, pagano in Italia, a parità di consumi e di potenza impegnata, una bolletta elettrica notevolmente più elevata: alberghi, bar, ristoranti e negozi alimentari hanno una spesa elettrica mediamente superiore del 27% rispetto alle imprese spagnole e addirittura di quasi il 70% rispetto a quelle francesi. Meno severo il divario relativo ai negozi non alimentari che pagano, rispettivamente, l’11% e il 16% in più.

“Il caro bollette ci soffoca – sottolinea il Presidente nazionale Carlo Sangalli – servono più crediti d’imposta volti a temperare gli impatti del caro-elettricità e del caro-gas a carico delle imprese vanno potenziati ed estesi temporalmente”.

Tra le proposte di Confcommercio anche una maggiore continuità alle riduzioni dell’accisa sui carburanti e dell’Iva sul gas e sul metano per autotrazione, e agli interventi di annullamento degli oneri generali di sistema. “Per le piccole imprese, vanno poi prorogati ulteriormente, almeno fino a tutto il 2023, i termini per la fine della tutela di prezzo nel mercato al dettaglio dell’energia elettrica. Anche per gli interventi specifici in favore degli operatori professionali del trasporto, servono continuità e potenziamento. Ma non va trascurato il problema della liquidità”.

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