Confartigianato: incontro a Matera su artigiani eco-sostenibili

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Da una parte tante piccole esperienze di produzioni eco-sostenibili e dall’altra la difficoltà di reperimento di personale con un marcato orientamento al risparmio energetico e al minore impatto ambientale. In Basilicata sono soprattutto gli artigiani i più intraprendenti a sperimentare strumenti e modalità di risparmio energetico, recupero dei rifiuti e scarti di lavorazione, rispetto del territorio.  E proprio nella nostra regione il 41,5% delle figure professionali ricercate dalle piccole e medie imprese che hanno intrapreso percorsi eco-sostenibili non si trova. Invece, c’è chi come Damiana Spoto (Le4uadre)  realizza foulard  con fibra di latte. Per creare una soffice stola eco-friendly vengono utilizzati due litri circa di latte scaduto o invenduto. La fibra del latte – è una fibra termoregolatrice, assorbe l’umidità corporea – viene creata a partire dalla Caseina, di cui conserva intatti gli amminoacidi che la rendono una fibra idratante per la pelle, anallergica e antibatterica. E’ una fibra termoregolatrice, assorbe l’umidità corporea. Un modo per recuperare una vecchia tradizione degli anni trenta. Un prodotto che presenta caratteristiche molecolari simili alla lana, pertanto ha una mano morbida e calda. Altra esperienza significativa viene dai fratelli Giuseppe e Salvatore Martorano che producono pasta artigianale nel rispetto della sostenibilità, senza conservanti e con essicazione lenta, scelta accurata di grani italiani al 100%, prodotti locali (crusco, legumi, spinaci). A Sant’Arcangelo nel pastificio è stato montato un impianto fotovoltaico e si è scelta l’immagine dello storico Santuario per legarsi al territorio. Il prof. Renato Grando, docente in storia della gastronomia, insiste sull’educazione alimentare specie tra i giovani e la lotta agli sprechi alimentari, purchè – dice – “non sia una moda, una semplice e teorica pratica”. Poi ci sono cantine che – come ricorda Alvaro De Anna, organizzatore di “Vini da terre emerse” – si dedicano esclusivamente alla vendemmia naturale e all’uva bio ed altre che recuperano gli scarti di lavorazione per energia. Nonostante cresca la sensibilità dei giovani – aggiunge – non sempre i social aiutano ad una corretta comunicazione e la promozione delle buone pratiche. “La transizione energetica ed ecologica – sottolinea Gerarda Bonelli, direttrice Confartigianato Matera – è una strada obbligata anche per gli artigiani e le piccole imprese. Con la Settimana per l’energia e la sostenibilità abbiamo voluto promuovere un confronto a tutto campo tra Confartigianato, imprese, cittadini, istituzioni, giovani, esperti italiani e di livello internazionale per individuare le traiettorie di un nuovo modello di sviluppo economico e sociale”.

Di qui l’impegno della Confederazione sui temi dell’energia e della transizione green per accompagnare le imprese in un futuro sostenibile. “Senza energia – sottolinea Rosa Gentile, presidente Confartigianato – non si produce, non si può essere competitivi. E per essere competitive, le imprese non possono subire i continui aumenti dei costi energetici. Dobbiamo diventare indipendenti per l’approvvigionamento di energia, puntando sulle fonti alternative e pulite. In questo, serve uno scatto e un impegno convinto e concreto da parte della politica. I giovani di Confartigianato  – aggiunge Gentile che è delegata nazionale ai Movimenti Giovani, Donne – dimostrano una sensibilità superiore, nell’ottica di recuperare un equilibrio con il mondo in cui viviamo. Abbiamo bisogno  di profili ormai ineluttabili, che aprono vere e proprie ‘miniere’ di opportunità per le nostre aziende. Insomma: vantaggi per l’ambiente e per la società in cui viviamo ma anche occasioni importanti per migliorare i nostri processi aziendali o, addirittura, creare nuove occasioni di business. Matera – conclude – si candida a diventare laboratorio di buone pratiche eco-sostenibili delle piccole imprese”.

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