IL CONS. REGIONALE AURELIO PACE (Alternativa Popolare) sulla ricorrenza del centenario di Albino Pierro

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Un cittadino illustre che ha portato la Basilicata alla soglia del Premio Nobel per la letteratura deve rimanere un patrimonio inestimabile e inesauribile per la sua comunità e contribuire ad elevare il tasso culturale del territorio. Albino Pierro, a cento anni dalla nascita, è stato meritoriamente ricordato e celebrato dai suoi concittadini e dalle istituzioni locali e regionali, come si fa con i figli migliori, lo scorso weekend, a testimonianza del legame viscerale ed indissolubile che si è creato tra il letterato e la Basilicata. Nel Parco letterario di Tursi, il sindaco Salvatore Cosma, ha voluto celebrare –al pari del vescovo mons. Orofino- la figura di Albino Pierro chiamando a raccolta autorità civili e religiose e del mondo della cultura. Proprio quella cultura che Pierro considerava, in una delle sue raccolte poetiche, come un mare aperto e non certo un porto sicuro. Lo sprone a navigare senza pregiudizi e confini può consentire anche a Tursi e alla Lucania di aprirsi al Mediterraneo e all’Europa. Una sfida che, partendo da Matera Capitale europea della Cultura 2019, non può essere declinata al ribasso o concentrata come appendice localistica. Il poeta, anche per il Parco letterario che porta il suo nome, rappresenta una pietra miliare nel panorama culturale mondiale e, con l’esaltazione del dialetto tursitano, si espande, ramifica e contamina, fino a fondersi, nella cultura meridionale. Albino Pierro con le sue poesie dialettali è riuscito a farsi conoscere ed apprezzare senza avere necessità di utilizzare neologismi o lingue considerate mondiali, ma con la sola forza espressiva del suo idioma tursitano. La Lucania resta al centro del mondo culturale, da cui approcciarsi al mondo e alle culture contermini: da quella europea a quella araba, da quella berbera a quella slava. Insomma, le istituzioni locali e regionali, nel giusto processo di valorizzazione delle sterminate opere di Albino Pierro, contribuiscano ad esaltare e valorizzare un percorso culturale che non deve rimanere circoscritto nella pur nostra splendida regione, ma aprirsi agli influssi euro mediterranei per dare ulteriore dignità poetica ad uno dei più illuminati letterati dei tempi moderni. L’itinerario del Parco Letterario di Tursi, immerso in quei luoghi descritti dal Poeta, un incredibile esempio di architettura spontanea ricca di volte, vicoli, grotte e scale, il rione saraceno della Rabatana, e i non lontani Calanchi, arricchiscono un territorio che racchiude in sé migliaia di anni di storia con il filo conduttore dell’incrocio di culture che, pur diverse, trovano in Basilicata l’humus ideale per sedimentarsi e svilupparsi. Nel Parco letterario e centro studi Albino Pierro, dell’instancabile e insostituibile presidente Francesco Ottomano, che tanto sta facendo per la cittadina di Tursi e la cultura lucana, è stato inaugurato il Percorso della poesia Pierriana lungo tutto il centro storico. Anche per questo, lo straordinario contributo di Albino Pierro, a cento anni dalla sua nascita, deve diventare patrimonio mondiale della cultura e alle istituzioni toccherà il compito di favorirne la messa in rete e l’apertura verso nuovi fruitori. La Basilicata, quindi, si conferma quale crocevia di integrazione –anche culturale- tra popoli diversi. E se tutto parte dal nostro dialetto è ancora più il simbolo di una regione che ha tutto per rilanciare le proprie origini e su di esse pontificare e costruire un futuro più radioso.

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