COVA Contro: lo scarico di Tecnoparco è da fermare

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Procura di Matera, Consorzio Industriale e Regione hanno precise responsabilità nella distruzione del basso Basento

Il 6 ottobre, come ad aprile, come negli anni precedenti, lo scarico di Tecnoparco alterava il colore del fiume emanando un olezzo simile all’acetone. Nonostante quest’anno grazie anche al nostro lavoro, siano state aperte nuove indagini temiamo che anche questa volta finiscano in un nulla di fatto. Il Basento non può essere ancora una fogna chimica, Tecnoparco deve depurare secondo legge non diluire (come detto da perizie e valutazioni precedenti) il Fenton deve funzionare ed i reagenti devono essere acquistati nelle quantità congrue rispetto alla tipologia e pericolosità dei reflui confluiti, e tutte queste fasi e dati devono essere di pubblico dominio ed aggiornati, e sono alcuni degli aspetti sollevati da CTU e CTP in questi anni. La recinzione posta tempo fa è stata divelta in parte, e per il resto spostata in maniera assurda, tagliando finanche il canale. Le mucche continuano a pascolare e ad abbeverarsi a ridosso dello scarico, insieme a cavalli, pecore, capre ed animali selvatici. Segnaleremo a chi di dovere, l’assenza della Procura di Matera sulla vicenda, e le annesse responsabilità che in decenni potrebbero aver causato gravi danni all’ambiente ed alla salute pubblica. I controllori che hanno omesso la loro funzione devono pagare, intanto nel fiume stanno finendo sostanze di svariata origine, alcune ad oggi anche difficili da determinare.

Tecnoparco

7 ottobre 2023

Associazione COVA Contro

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