Una regia regionale; una rete organizzativa di enti, istituzioni culturali, organizzazioni professionali e di categoria; una squadra di destination manager che sono tra le figure professionali maggiormente innovative nell’ambito del turismo. E’ quanto c’è bisogno in Basilicata per non disperdere il patrimonio di promozione turistica accumulato con l’evento del Capodanno Rai in diretta da Potenza, il Presepe di Matera che supererà i 25mila visitatori, gli “spot” sul mangiare bene mangiare lucano. A sostenerlo è Piero Scutari, presidente del Centro Studi Turistici Thalia che mette in guardia dal rischio di non sfruttare “il momento propizio” per il turismo lucano del 2017.
Appare ormai improcrastinabile – dice – organizzare una rete autentica e programmatica tra enti ed istituzioni che punti ad un turismo di qualità, oltre l’occasionalità e il low coast. Per gli operatori turistici è necessario andare oltre le emergenze e le non chiare competenze. Non è possibile allestire costosi stands in fiere pure prestigiose ma che hanno perso l’obiettivo principale di garantire scambi veri tra tour operators e portatori di interessi – continua – Serve una programmazione che punti ai nuovi viaggiatori italiani ed esteri (cinesi, orientali) oltre che realizzare una concreta offerta culturale, con pacchetti e destinazioni organizzate. Si approfitti dei fondi europei non per organizzare pure interessanti sagre o concerti per accontentare le comunità locali ma costruire una piattaforma di servizi e infrastrutture per il turismo culturale. C’è bisogno – afferma Scutari – di destination manager che sono tra le figure professionali maggiormente innovative nell’ambito del turismo e che riscontrano buone prospettive occupazionali anche in virtù della forte professionalità che le caratterizzano.
Il destination manager – spiega il presidente del CS Thalia – gestisce il territorio, crea il prodotto turistico locale, coordina il sistema degli operatori privati dell’offerta turistica con il lavoro dell’ente di promozione territoriale. Deve insomma creare delle sinergie virtuose al fine di “vendere” meglio il prodotto turistico del territorio che gestisce.
Una delle frontiere più interessanti di questo lavoro è proprio quest’ultima: sviluppare una commercializzazione della destinazione, superando il limite maggiore del turismo lucano che è sempre stato improvvisato, autogestito dai singoli. È mancata la professionalità di un management preparato a governare sistemi complessi territoriali.
Inoltre, il settore pubblico della promozione turistica è spesso formato da una cultura tecnica antiquata e da scarsa competitività.
Oggi servono nuovi professionisti, con un bagaglio di competenze innovative, capaci di far dialogare le strategie del settore pubblico con quelle delle imprese private e di portare a sintesi gli obiettivi di sviluppo di un territorio, di fare marketing territoriale. . La figura deve ottimizzare l’utilizzo delle risorse umane ed economiche a disposizione al fine di valorizzare le peculiarità culturali, ambientali, enogastronomiche che costituiscono l’attrattiva turistica della destinazione stessa.
C’è bisogno di mettere in campo le menti migliore del turismo lucano, perchè questi sono gli anni con grandi potenzialità per seminare e creare un prodotto turistico regionale ancora più forte. Per vincere un campionato non c’è bisogno solo del capitano, ma di una squadra di 11 giocatori e tutti devono essere dei talenti, questa è la visone vincente che deve avere il Governo Regionale. E simultaneamente i finanziamenti sul turismo devono essere finalizzati a colmare le lacune che mancano alle varie aree di attrazione.
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