Il futuro del mondo e l’umanesimo planetario

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Martedì 21 novembre, con inizio alle ore 17:00, il Polo bibliotecario di Potenza ospiterà una lectio magistralis di Francesco Bellusci sul tema “Per un umanesimo planetario: nuovi uomini abitano la terra”, promossa in collaborazione con l’associazione Letti di sera.

Professore di filosofia e storia nei licei, già docente a contratto di Didattica della filosofia all’Università degli Studi di Basilicata, Francesco Bellusci scrive su varie riviste (tra cui “Doppiozero”, “Lo Sguardo”, “Paradoxa”, “Psiche”), ha curato l’edizione italiana di testi di Castoriadis, Luhmann, Morin, Serres ed è autore con Mauro Ceruti (professore ordinario di Logica e Filosofia della Scienza presso l’Università IULM di Milano e pioniere con Edgar Morin nell’elaborazione del pensiero della complessità) di alcuni volumi di grande interesse e spessore speculativo: Abitare la complessità. La sfida di un destino comune (Mimesis, 2020); Il secolo della fraternità. Una scommessa per la Cosmopolis (Castelvecchi, 2021); Umanizzare la modernità. Un modo nuovo di pensare il futuro (Raffaello Cortina, 2023). 

Pandemie, catastrofi climatiche, guerra, crisi economiche ed energetiche mettono in discussione il futuro dell’umanità. Nel loro ultimo libro, Francesco Bellusci e Mauro Ceruti suggeriscono una nuova definizione di progresso, meno tecnocratico, più multilaterale e con una coscienza ecologica ed etica. Le degenerazioni sociali, umanitarie, ambientali che si moltiplicano e aggravano oggi, sono per gli autori la prova che «umanizzare la globalizzazione» non solo sia «una» prospettiva possibile, ma sia per l’umanità «l’unica» prospettiva o quanto meno la sola «capace di futuro».

Possiamo parlare ancora oggi di un “progresso verso il meglio”? È possibile un agire razionale che non sia solo strumentale e tecnocratico, ma capace di accogliere la coscienza ecologica ed etica? È possibile umanizzare la modernità? Le crisi globali mettono in discussione il futuro dell’umanità. Pandemie, catastrofi climatiche, guerra, crisi economiche ed energetiche ci rivelano che viviamo in un mondo interdipendente.

Se avremo un futuro – avvertono i due autori – sarà un futuro planetario. Preparare questo futuro chiede un radicale cambiamento di paradigma, che prenda congedo dal canone della semplificazione e muova verso un pensiero delle connessioni e delle relazioni, verso un pensiero della complessità, l’unico adeguato ad abitare un mondo in cui tutto è connesso.

La lectio sarà aperta dai saluti di Luigi Catalani, direttore del Polo bibliotecario e dall’introduzione di Erika Marcantonio, docente di storia e filosofia nei licei.

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