INTERESSANTE TESI DI LAUREA SUL PATRIMONIO ARTISTICO DEL XVII E XVIII SECOLO DELLA CHIESA MADRE DI PISTICCI

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di MICHELE SELVAGGI

Si chiama  Marirosa Mastronardi  la neo laureata in Beni Culturali  presso la  Università degli Studi di Basilicata, sede di Matera, che ha concluso il suo percorso professionale con una interessante tesi  in storia dell’arte moderna, trattando un argomento  che riguarda da vicino,  non solo gli  appartenenti alla Parrocchia San Pietro e Paolo, ma tutti noi pisticcesi :  IL PATRIMONIO ARTISTICO DEL XVII E XVIII SECOLO NELLA CHIESA MADRE DI PISTICCI. Un lavoro  attento, arduo e complesso il suo, in cui è stata posta l’attenzione sulla  importanza del patrimonio artistico locale, ma anche sulla conoscenza degli artisti che, attraverso lunghi anni, hanno contribuito a  formarlo. Tra l’altro, il pregio di questa tesi, pone l’attenzione sull’impegno di Marirosa, che, pur tra difficoltà,  in presenza di studi  parecchio scarni  sulla storia dell’antichissimo  tempio di Terravecchia, ha avuto modo di ampliare le  sue ricerche  sul patrimonio artistico, con la conoscenza  da vicino di alcuni artisti sconosciuti che hanno operato in terra lucana e che comunque sono ancora oggetto di studi. In particolare il lavori di  Mastronardi, si compone di  cinque capitoli che riguardano: La storia e la struttura dell’edificio – Il patrimonio artistico dal XVII al XX SECOLO – Le opere del XVII SECOLO –  LE OPERE DEL XVIII SECOLO –  LE OPERE DEL XX SECOLO oltre  alle  Conclusioni  con spazio alla Bibliografia e alla Sitografia. La neo laureata, nel suo elaborato, parte proprio dalla considerazione che le notizie pervenute  sul patrimonio artistico della Chiesa  Madre di Terravecchia, sono abbastanza scarne  per i pochi studi effettuati sinora e che le prime notizie sul patrimonio, sono fornite dalle schede OA del 1980, presenti nell’ufficio catalogo della  Soprintendenza, redatte  da Giovanni Chiechi, sotto la Direzione di  Vittorio Savona e nel 1861,  lo scritto su un catalogo  di Anna Grelle relativamente alle emergenze artistiche della Basilicata, tra le cui riscoperte artistiche, fu ritrovata una  croce astile appartenente alla Chiesa Madre, realizzata nel 1689 da  Giovanni A.Chiarito. che firmava come orefice della Terra di Craco. Spazio anche all’impegno del prof. Dino D’Angella, storiografo locale, che nel 1989 ha redatto tre quaderni, presenti nella Biblioteca Comunale  di Matera, il cui terzo quaderno è dedicato proprio alla Chiesa Madre pisticcese, soffermandosi sulla storia e struttura dell’edificio. Otto anni dopo, 1997, fu l’altro storiografo pisticcese il prof. Giuseppe Coniglio  a firmare una pubblicazione dedicata al tempio di Terravecchia, che – come spiega la Mastronardi – è forse l’unico libro  che attesta notizie storiche e  religiose della chiesa. Coniglio infatti parla  della storia della struttura  a partire dalla  sua realizzazione  del 1540, concentrando la sua attenzione  su quella che è stata l’importanza della chiesa per la comunità locale. La tesi di Marirosa, cita, tra l’altro,  la pubblicazione del  catalogo della mostra tenuta nel 1998 a Matera  sui restauri  effettuati sotto la direzione di  Agata Altavilla su delle tele presenti in Basilicata. Tra queste, la tela rappresentante “La deposizione” datata 1610, di un ignoto pittore lucano, conservata appunto nella chiesa Madre di Pisticci e restaurata da Martino Solito. Secondo l’Altavilla, la tela  è stata rinvenuta nel 1986 durante lo smontaggio del terzo altare laterale destro ma sotto un’altra, rappresentante sempre La Deposizione appartenente al XVIII Secolo. Andando avanti nella lettura della più che interessante tesi, scopriamo che nel  2001 Anna Grelle  ha apportato degli aggiornamenti con suo marito Sabino Iusco per quanto riguarda la pubblicazione Arte di Basilicata  del 1981. Di notevole interesse,  anche il  fascicolo firmato dalla dottoressa Carmelina Giannone, già responsabile delle Biblioteche comunali,  sulla chiesa Madre di Pisticcistoria e strutture – riprese – sempre secondo Marirosa – dal testo scritto dal Prof. Coniglio  nel 1997. Una tesi, quella della Mastronardi, arricchita poi di  una vasta  e curata documentazione fotografica  di tele e altre opere preziose all’interno del tempio, altari, statue, arredi ecclesiastici e  oggetti liturgici, catalogati nei vari secoli. Insomma, un appassionato, attento, preciso e apprezzato lavoro di ricerca  storica, artistica su un patrimonio inestimabile della nostra città, a molti sconosciuto,  che premia l’impegno di una  giovane figlia  di questa comunità a cui vanno le nostre congratulazioni e gli “in bocca al lupo” per il cammino  professionale che l’ attende. Sempre da  parte nostra, alla neo dottoressa Marirosa, per il suo lavoro,  un meritatissimo “30 e lode”.

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