di Mario Petracca
La festa 2023 sarà sicuramente ricordata per la grande partecipazione giovanile che si è verificata durante la settimana più intensa dell’anno. Sollevare critiche verso chi si espone è un arte semplice….
Nel mio pensiero soggettivo prevale l’apprezzamento nei confronti di chi è riuscito a fare quadrato ed ha costruito qualcosa che i “vecchi” non erano mai riusciti a realizzare.
La conquista del carro e l’oramai “famosa colletta ” del 16 Agosto dei Ragazzi del Corso sono la punta dell’iceberg di cui oggi tutti ne parlano.
Ho sempre creduto che la fede non abbia delle regole precise in quanto è una mera espressione dell’ “Io” di ognuno di noi, infatti, in questi giorni si passava dalle lacrime alle grida di osanna nell’arco di pochi metri e minuti, udire ragazzi che osannano ” U’ Patrun!” È qualcosa che mette i brividi e non merita commenti offensivi perché, ripeto la fede può essere manifestata in maniera silente e/o festosa, ma purtroppo ci lanciamo troppo presto a giudizi affrettati.
Tanto trova riscontro nel fatto che senza troppi proclami, parecchi dei cosiddetti “Ragazzi del Corso” hanno partecipato in maniera silente alla lunga processione, hanno accompagnato nella preghiera le processioni dell’Assunta e di San Vito, tanti volti giovani hanno voluto “portare” i santi in segno di devozione. Siamo tutti bravi nel parlare e nel sostenere che i giovani dovrebbero riappropriarsi del proprio futuro, però poi quando decidono di farlo si pretende che lo facciano nelle modalità dettate dal passato.
La gioventù è freschezza, è voglia di futuro, è voglia di stare insieme ed è voglia di rinascita!!!!
La speranza di crescita sta nell’amalgamare il passato ed il presente con il futuro, senza pregiudizi e senza discriminazioni. Ben vengano i giovani, accogliamoli nel presente senza farli sentire diversi o fuori contesto, solo così avremo una qualche speranza di un domani migliore!!
EVVIVA SAN ROCCO,
EVVIVA I GIOVANI,
EVVIVA PISTICCI!!!
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