Cyberbullismo, il campione Olimpionico di Judo Pino Maddaloni protagonista all’Istituto “De Curtis – Ungaretti” di Ercolano – Domani venerdì 23 febbraio

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La Dirigente Laura Patrizia Cagnazzo“Bullismo e Cyberbusllismo sono un fenomeno deflagrante. La vittima è reale, non virtuale. Come scuola proviamo a fornire ai nostri ragazzi strumenti di difesa per renderli consapevoli nell’approccio ai pericoli della rete. Le nostre sono scuole di frontiera”

NAPOLI. “Game Over”: è questo il titolo della tavola rotonda sul Cyberbullismo in programma venerdì 23 febbraio 2024 alle ore 9:00 presso l’Istituto Comprensivo De Curtis – Ungaretti di Ercolano. L’evento, promosso in sinergia con l’Associazione Punto e a Capo e con il Comitato Regionale per la Comunicazione Corecom, avrà tra i protagonisti anche il campione olimpionico di Judo, Pino Maddaloni, per proporre modelli positivi che possano ispirare i giovani, in dialogo con esperti del settore e psicologi.

L’iniziativa si inserisce in un’ampia progettualità sviluppata dall’I.C.3 di Ercolano, da sempre in prima linea contro la dispersione scolastica e la povertà educativa attraverso programmi per la legalità e la sensibilizzazione.

«Il progetto “Game Over” ha come fine la prevenzione e la diffusione di una cultura delle relazioni sociali positive tra i giovani – esordisce il Dirigente Scolastico Laura Patrizia Cagnazzo – Non a caso la città di New York ha denunciato i social network perché allontanano le nuove generazioni dalla vita reale. Gli americani hanno già compreso la devianza emotiva e relazionale dei nostri ragazzi. Quali sono le prospettive anche in vista dell’avanzare dell’intelligenza artificiale, che ha un fortissimo collegamento con la vita sociale delle generazioni contemporanee, completamente robotizzate. È indispensabile innescare un pensiero critico e riflessivo di noi adulti».  

Nel corso della mattinata, saranno programmati alcuni interventi che daranno voce ragazzi: storytelling, canti, infine, saranno proiettate alcune  scene tratte dal film “L’Oro di Scampia”. Una giornata ricca di riflessioni con un  dibattito aperto dal punto di vista degli studenti. Sarà collegata in video streaming la dirigente dell’I.C.71 Aganoor – Marconi, Antonella Federico. Interverranno: il Sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto; la Presidente del CoreCom Campania Carola Barbato; l’avvocato Davide d’Errico; la psicologa Maddalena Criscuolo.

“Se il bullismo rimane un fenomeno localizzato, il cyberbullismo è esponenziale, esplosivo: la rete entra nelle nostre case, prevaricando le persone, ma la vittima è reale, non virtuale. Anche l’attività di contrasto da parte dei genitori è complicata perché è un fenomeno multiforme, complesso anche da interpretare per chi non è nativo digitale. È un pericolo deflagrante, per cui come scuola abbiamo accolto con entusiasmo questa iniziativa – prosegue la Preside Cagnazzo – Il cyberbullismo infanga le persone, le danneggia attraverso l’esclusione e la diffamazione e la vittima non riesce ad uscirne. Crea disagio, frustrazione, paura, ma soprattutto impotenza rispetto alla profondità e vastità della rete e del deep web. Spesso le persone non sono in grado di reagire. Si pensi al fenomeno del sexting, sempre più invasivo nella vita sentimentale, con diffusione di foto e video divenute virali in rete, minando la privacy di un minore, con derive che hanno indotto addirittura al suicidio. O ancora il grooming, con l’adescamento di minori online. La scuola, come agenzia educativa, deve fornire strumenti di comprensione. Lo faremo attraverso il confronto con psicologi, per prevenire. Il bullo, con la sua personalità marcata, spesso, non è solo e non è l’unico ad agire: ha i suoi gregari e si assiste ad un silenzio devastante. Il bullo o cyberbullo è in grado di intuire le fragilità e le debolezze di una persona. Gli adolescenti sono immersi in questo universo social, sono bravissimi con foto e messaggi effimeri, ma la rete è in grado comunque di catturarli. Hanno bisogno di conoscere i pericoli della rete, in cui incorrono a volte in maniera inconsapevole».

E aggiunge la Preside: «Le nostre sono scuole di frontiera ad alto rischio. Attraverso l’arte, la musica, l’educazione proattiva proviamo a prevenire, sviluppare conoscenza e consapevolezza. Come diceva Don Milani, “prima di arrivare alla mente di un ragazzo, bisogna arrivare al suo cuore”Se l’azione educativa e formativa della scuola non verrà seriamente rafforzata, allora avrà fallito tutta la società civile e l’azione dello Stato».

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