Con un atto senza precedenti nella storia bernaldese, i cinque assessori comunali si sono dimessi dalla carica di consiglieri per lasciare spazio ai non eletti.
Loro non sono “traditori di popolo”, anzi… Il sindaco, fingendosi sorpreso per quella che era un’operazione già pianificata (di cui noi dell’opposizione e tutta la cittadinanza eravamo a conoscenza da giorni, come prova la nostra recente interpellanza), si dice “colpito” da quello che definisce un atto di “estrema generosità” dei dimissionari.
In realtà parliamo di un’operazione ben studiata e annunciata dai palchi, il cui unico scopo è solo concentrare il potere nelle mani del sindaco. Un’operazione del tutto irrispettosa della volontà degli elettori che, con i loro voti, hanno scelto chi mandare e chi non mandare in consiglio comunale.
Il primo cittadino ha così potere di vita e di morte sui suoi assessori: potrà farli fuori in qualsiasi momento senza ritrovarseli contro in Consiglio comunale.
La legge ovviamente consente di avere assessori esterni (però prima erano interni!) ma ci sono problemi di opportunità politica che noi abbiamo il dovere di sollevare.
Il primo, sicuramente, è quello di avere cinque assessori (esterni) che hanno gettato dalla finestra i consensi ricevuti, mancando di rispetto agli elettori che li avevano voluti nel consiglio comunale, come primi degli eletti. Perché ricordiamocelo, ci si candida alla carica di consigliere, non di assessore.
È un comportamento democraticamente irresponsabile e irrispettoso.
Ma lo sanno che l’attribuzione delle deleghe è unilaterale? Il sindaco le assegna e le revoca a sua discrezione, “delegando” appunto.
Quale beneficio alla comunità portano queste dimissioni? Nessuno. Portano benefici solo ai consiglieri subentranti non eletti dalla cittadinanza e al sindaco, sempre più “padre padrone” di questa maggioranza.
I candidati più votati non avranno alcun potere in Consiglio comunale e, come ammette lo stesso sindaco in quella che è l’unica verità che dice in 8 minuti di video, si rimettono completamente nelle mani di Tataranno. In caso di dimissioni/ritiro delega, i consensi ottenuti dall’assessore in questione, verrebbero letteralmente cancellati dalla maggioranza, senza nessun tipo di ripercussione sul consiglio, che continuerebbe la gestione amministrativa, con una fetta in meno di rappresentanza.
Così un atto che è solo funzionale alla concentrazione del potere nelle mani del sindaco viene fatto passare per un gesto magnanimo e di grande generosità, l’ennesima presa in giro nei confronti dei cittadini.
Gruppo Consiliare “Insieme – Bernalda è Metaponto”
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