Signor Presidente, Signori Consiglieri
Sono stati mesi durissimi. Dai quali ancora dobbiamo uscirne completamente fuori. Questa pandemia ci ha sottratto non solo persone care, ma ci ha tolto certezze che sembravano acquisite, messo in discussione stili di vita, stravolto le nostre economie. Il tutto amplificato da un morbo sconosciuto alla comunità scientifica che non ha saputo darci alcuna certezza.
Ora, premesso che se delle cose sono andate bene in Basilicata è per mera fortuna e che se invece fossero andate male sarebbe stato per mia personale responsabilità – così come ho letto e sentito in questi giorni – dobbiamo guardare al futuro con la consapevolezza che non vi è ancora una cura per combattere il covid-19 e che la scienza non ha soluzioni univoche.
La pandemia ha reso evidenti tutte le scelte sbagliate che abbiamo fatto in passato sul sistema ospedaliero. Ora dobbiamo ripotenziare la sanità pubblica. Ripensare il numero chiuso all’università di medicina. E poi l’aver privilegiato nei fatti la sanità del nord a scapito di quella del sud ha prodotto, sia pure a fronte di una pandemia inaspettata, i risultati che abbiamo sotto gli occhi di tutti.
Come Giunta in questi mesi abbiamo deciso di privilegiare in prima battuta gli ultimi. Quelli che non hanno alcun reddito ed erano costretti a stare a casa con rischi concreti rispetto alla tenuta sociale. Da questa idea nasce la covid card, i finanziamenti alle imprese artigiane e a quelle cooperative e poi ancora ai professionisti e alle piccole e medie aziende.
In una fase di emergenza abbiamo cioè privilegiato la tenuta sociale.
E insieme a questa un aiuto concreto per mantenere intatto o perlomeno quanto più possibile al riparo il nostro tessuto socioeconomico.
Ora, però, dobbiamo programmare altre linee di intervento visto che siamo entrati ormai in un’altra fase.
Dobbiamo cioè rendere competitivo il nostro tessuto economico. Sono convinto infatti che avesse ragione Einstein il quale amava dire che “dietro ogni crisi si nascondono grandi opportunità”.
Il mercato, i mercati sono cambiati a causa di questa pandemia.
E noi dobbiamo saper cogliere questa occasione.
Ovviamente la regione deve mettere in campo le linee guida. Mentre è del tutto evidente che toccherà agli imprenditori l’onere della risposta.
Come pure, a mio parere, è interesse del mondo sindacale disancorarsi da vecchie logiche ottocentesche e puntare a una contrattazione nuova e diversa. Partendo, mi sia consentito dire, da una nuova strategia per i diritti dei lavoratori. Lo dico proprio ora nell’anniversario che è caduto alcuni giorni fa della nascita dello statuto dei lavoratori. Ora con la Giunta come avete potuto vedere in questi giorni stiamo mettendo in bando, utilizzando la leva dei fondi europei, una sorta di misure volte a vitalizzare la sorte della nostra economia.
Su questo, ma anche su altro, abbiamo aperto un confronto con le parti sociali. Il tentativo che la Giunta regionale e l’intero centro destra vuole mettere in campo, non è quello della vecchia concertazione. Quella stagione ha prodotto infatti molti danni al paese. Ma piuttosto un confronto aperto, leale, nell’interesse delle parti amministrate.
Sapendo bene che chi governa ha l’onore e l’onere della sintesi rispetto ad una pluralità di interessi.
Ed è anche per questo che non ho ancora presentato il piano strategico. Al quale pure sto lavorando. Le condizioni economiche, politiche, sociali sono infatti profondamente cambiate da un anno a questa parte. E se non vogliamo fare un mero compitino scolastico – di nessun interesse concreto – dobbiamo costruire il piano strategico con tutti gli attori della società lucana.
Ma voglio qui ribadire che a questo governo e alla maggioranza che lo sostiene non manca né la visione della società lucana, né quali strumenti concreti bisogna attuare per realizzare i nostri obiettivi. Per cui rimando al mittente, visti anche gli scarsi risultati ottenuti, le critiche e le facezie su questi e quei ritardi.
Assistiamo infatti da un anno a questa parte ad una serie di contumelie, di disappunti, di mal di pancia dentro e fuori questo palazzo, prodotti in principal luogo da chi pur avendo ben compreso che è una stagione definitivamente tramontata, non si rassegna a perdere il proprio ruolo e le proprie prebende. E dico, a scanso di equivoco che ovviamente non mi riferisco all’attività politica delle opposizioni che anzi ringrazio per i contributi che quotidianamente ci arrivano e che aiutano nella sana dialettica politica.
Ora però come ho detto è il momento di guardare avanti. Come Giunta abbiamo messo in piedi anche momenti di confronto proficuo con i partiti e i gruppi consiliari, lo abbiamo fatto su alcuni temi scottanti come sulla sanità, sul lavoro, sul turismo perché è interesse di tutti dare risposte, le più esaustive possibili alla nostra comunità.
E stiamo studiando anche una profonda riforma del sistema sanitario regionale che in questa pandemia ha mostrato tutte le sue eccellenze, ma anche le sue debolezze. Credo che sia arrivato anche qui il momento di voltare definitivamente pagina. Non è oggi il momento di discutere su come vorremmo costruire il nuovo sistema sanitario regionale – troveremo tempi e modi per farlo insieme – ma è chiaro che così non si può andare avanti. E questa è una risposta che dobbiamo dare nei prossimi mesi alla comunità lucana che l’attende da tempo.
Ora in conclusione permettetemi solo di ringraziare pubblicamente la mia Giunta, i miei Assessori, i gruppi consiliari che in questi mesi hanno vissuto con me i momenti più duri di questa esperienza.
Come pure voglio ringraziare tutti i miei collaboratori con i quali ho condiviso a volte anche la solitudine di questi momenti.
Come ci dicono i tecnici della task force regionale però non dobbiamo abbassare la guardia.
Quando emisi la prima ordinanza di chiusura totale della regione Basilicata ai cittadini che provenivano da altre parti del Paese fui deriso e canzonato anche in quest’aula. Tranne poi a darmi ragione. Così è stato anche per altri provvedimenti che sembravano astrusi e che invece poi hanno permesso alla Basilicata di uscire prima e bene rispetto ad altre regioni italiane.
Così come pure, proprio in queste ore, abbiamo assistito ad un rigurgito sportivo degno delle olimpiadi. Mentre è proprio dalla comunità scientifica che ci arriva l’invito a tenere particolar conto delle palestre e di luoghi simili come nuovo possibile focolaio per il covid. Ovviamente è mio interesse riaprire tutte le attività possibili ed immaginabili. Ma sulla sicurezza e sulla salute non è mia intenzione arretrare di un centimetro. Ora, se ci saranno le condizioni sarò il primo a rallegrarmene ma non è possibile avere la moglie ubriaca e la botte piena. È per questo che invito alla cautela.
Perché fino a quando non ci sarà un vaccino od una cura potremmo ricadere nel giro di qualche ora nel peggiore dei nostri incubi. Però come sapete io sono ottimista e sono convinto che insieme ce la faremo.
Grazie a tutti voi
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