Matera vuole aderire alla Zona energetica speciale

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La Giunta comunale di Matera, su input dell’assessore con delega alla Zona economica speciale (Zes), Angela Mazzone, e con il sostegno del sindaco Domenico Bennardi, ha deliberato l’adesione al “Progetto di istituzione di una Zona franca a fiscalità differenziata sui prodotti energetici in Basilicata”, per favorire processi virtuosi di sostegno alle imprese nell’approvvigionamento di utenze e servizi essenziali. Il progetto è contenuto nel Piano dello sviluppo strategico della Zes, deliberato dalla Giunta regionale di Basilicata nel 2018. Con questo atto, l’esecutivo comunale ha deliberato anche di invitare il presidente della Provincia di Matera, Piero Marrese, con l’omologo regionale, Vito Bardi, oltre che il Parlamento ed il Governo italiano, in particolare i rappresentanti lucani, e il Parlamento, il Consiglio e la Commissione europei, “a porre in essere -si legge nella delibera- tutti gli atti politici ed amministrativi necessari, affinché si provveda con urgenza all’istituzione di una Zona a fiscalità differenziata nell’intero territorio della Basilicata, al fine di garantire la compensazione del consumo di territorio derivante dall’attività di coltivazione di idrocarburi, e così superare il gap di sviluppo di un’area geograficamente svantaggiata, attenuando al contempo la diffusa percezione di uno sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali senza una concreta e duratura ricaduta sul territorio”. Gli enti sovracomunali, sono anche invitati a “organizzare iniziative che diffondano la conoscenza di un sistema di fiscalità differenziata sui prodotti energetici in Basilicata, e promuovere la zona a fiscalità anche mediante forme di democrazia diretta”. Soddisfatta per questo primo passo l’assessore Mazzone: “Quello della Zfe, unita alla Zes jonica -spiega l’assessore- per il Comune di Matera rappresenta un progetto innovativo unico nel suo genere, mirato non soltanto a rafforzare la coesione territoriale con i Comuni limitrofi, trainando in loco risorse e nuova occupazione, ma anche a incentivare le attività turistiche, incrementare lo sviluppo delle filiere agroalimentari, potenziare e ampliare il sistema infrastrutturale, nonché ad attuare politiche del lavoro e di sostegno al reddito. La proposta mira, infatti, nello specifico a ridurre la tassazione sui consumi dei prodotti di derivazione petrolifera in Basilicata per famiglie e imprese localizzate nella Regione. Il beneficio sarebbe in misura corrispondente all’accisa nazionale, che grava sui consumi, con un risparmio al consumo tra il 15% e il 20%, a seconda del prodotto petrolifero interessato (benzina, gasolio da autotrazione e da riscaldamento, gas, ecc.). Infine, l’applicazione congiunta di misure finalizzate a valorizzare la vocazione e la naturale specificità del territorio, andando ad aggiungersi alla Zona franca urbana (Zfu) già esistente (comprensiva delle aree artigianali del Paip 1 e 2  e di una parte dei quartieri San Giacomo e Serra Rifusa), è finalizzata a scongiurare il rischio che l’applicazione delle misure e degli strumenti agevolativi previsti dalla normativa Zes, favorisca un incremento diretto dell’economia nelle aree ricomprese, ma intacchi marginalmente, o arrivi addirittura ad escludere, aziende ed imprese localizzate in aree non rientranti nella perimetrazione”.

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