La proposta di legge per fissare il salario minimo sulla piattaforma on line viaggia verso le 300 mila firme

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La proposta di legge per fissare il salario minimo sulla piattaforma on line viaggia verso le 300 mila firme, di cui almeno 6mila di lucani. L’ampio sostegno – commenta Carmine Ferrone (Pd), consigliere provinciale – testimonia che non c’è stato solo un Ferragosto di festa e spensieratezza. Tanti nostri concittadini  anche in questi giorni di festa hanno dedicato attenzione all’iniziativa promossa  da Partito Democratico, Movimento 5 stelle, Alleanza Verdi e Sinistra, Azione e +Europa aderendo alla proposta unitaria che prevede che nessun lavoratore possa ricevere una retribuzione oraria inferiore a 9 euro all’ora, senza considerare tredicesima, quattordicesima, tfr, ecc, che devono essere in più.  Non è un caso – aggiunge – che l’iniziativa coincida con il costo record della benzina perché ci sono ampi settori della nostra popolazione – senza potersi permettere una vacanza – che non ce la fa a reggere il costo della vita nonostante i toni entusiastici del Governatore Bardi per l’inflazione da noi meno cara rispetto ad altre regioni. A proposito: che fine hanno fatto le proposte di Lega ed alleati di abolizione delle accise? Non è qualche punto percentuale di inflazione in meno a risollevare il disagio sociale. Anche per questo –dice ancora Ferrone – bisogna superare il ‘lavoro povero’ e introdurre subito il salario minimo. Il diritto di cittadinanza attiva non va in ferie.
La maggioranza ha il coraggio di definire con il termine truffa la nostra battaglia sul salario minimo. Mentre loro gettano fango, noi continuiamo a parlare con le persone e ad ascoltare le loro testimonianze di sfruttamento, perché sotto 9 euro l’ora non si può parlare di lavoro. Cara destra, continuate a chiudere gli occhi davanti agli oltre 3 milioni e mezzo di lavoratori e lavoratrici poveri in Italia, più di 20mila dei quali in Basilicata. Noi proseguiamo la nostra battaglia, avanti, senza sosta”.

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