Si è tenuta ieri pomeriggio a Metaponto, sul lungomare Nettuno, l’inaugurazione del primo lido inclusivo lucano “Il sogno del Capitano”. Un’iniziativa del comune di Bernalda che rientra all’interno del progetto “Open- Basilicata il turismo per tutti” finanziato dall’ente Regione per oltre un milione di euro.
“Ieri è stato un giorno di festa per tutta la Basilicata – ha dichiarato l’assessore alla Salute e Politiche della Persona, Francesco Fanelli – Un evento spartiacque che ha segnato l’inizio di una nuova avventura e la partenza verso nuovi obiettivi. “Il sogno del capitano” è finalmente diventato realtà e non possiamo che essere particolarmente orgogliosi del raggiungimento di questo traguardo, di non facile completamento, ma nel quale abbiamo creduto sin da subito. Il lido inclusivo- ha aggiunto Fanelli – rappresenta la possibilità concreta, reale, per tutti, indistintamente e indipendentemente dalle proprie condizioni di salute, di godere del nostro bellissimo mare. Ringrazio, pertanto, l’amministrazione comunale di Bernalda per l’impegno profuso, la sinergia e il lavoro di squadra intrapreso con i volontari e gli enti del Terzo settore per la realizzazione di questo progetto. Finalmente anche la Basilicata ha il suo lido inclusivo, accogliente e accessibile; un servizio dal grande senso civico che ci inserisce nel virtuoso panorama nazionale, al pari di realtà molto più grandi, per l’offerta di servizi all’avanguardia rivolti all’utente universalmente inteso. Ed è proprio questa la direzione all’interno della quale dobbiamo con forza continuare ad agire intensificando i servizi turistici accessibili e in generale, configurando modelli organizzativi in grado di azzerare completamente ogni sorta di barriera che sia architettonica, culturale o sociale.
La diversità è ricchezza – ha sottolineato l’assessore – l’inclusione è un valore aggiunto per le comunità; oggi non parliamo di auspici ma di una ferma volontà e della coscienza diffusa di impegnarsi attivamente in questa sfida, in primis, culturale. La disabilità non sta dentro la persona, ma fuori, quando la persona si trova ad affrontare un ambiente non inclusivo e le difficoltà che di conseguenza, sfociano in esclusione. È nostro compito – ha concluso Fanelli – eliminare gli ostacoli, dare centralità agli individui, assicurare parità di diritti, di opportunità, valorizzare competenze, talenti, promuovere l’autosufficienza e sentirsi parte integrante di una comunità che accoglie e valorizza a 360° tutti e in tutti i contesti”.
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