“Il Fondo Caregiver, dedicato ai familiari che assistono persone con disabilità gravi, è indirizzato a fornire supporto e a sviluppare interventi a sostegno di questa fondamentale figura”. Lo ha dicharato l’assessore alla Salute e Politiche della Persona, Francesco Fanelli. “Abbiamo stabilito gli indirizzi regionali di programmazione per l’attuazione degli interventi relativi al Fondo Caregiver familiari che definiscono i criteri e le modalità di utilizzo delle risorse per il sostegno del ruolo di cura e di assistenza. Ammontano a 260.924 euro le risorse per la Basilicata che saranno trasferite agli Ambiti socio-territoriali per la creazione degli avvisi e l’attuazione degli interventi. Tale Fondo – ha spiegato l’assessore – consente di sviluppare, in coerenza con quanto indicato nel Decreto ministeriale e condiviso con le autonomie locali, un programma che, prevedendo il coinvolgimento delle organizzazioni di rappresentanza delle persone con disabilità, unitamente alle misure previste dal Fondo per la Non Autosufficienza, è orientato al sollievo dei carichi familiari per la cura e l’assistenza della persona con disabilità tramite l’erogazione al caregiver familiare di un contributo monetario/ bonus/ voucher nel limite massimo di 1.000 euro annui lordi, per i caregiver familiari di disabili gravissimi e di 800 euro lordi annui, per i caregiver familiari di disabili gravi.
L’intento è quello di riconoscere la situazione del caregiver familiare individuando i fattori aggiuntivi che aggravano il carico lavorativo e di gestione della vita quotidiana, anche al fine di poter esercitare il diritto alla sostituzione per brevi o medi periodi per favorire la cura della salute, il riposo, la vita sociale, la crescita professionale e agevolazioni contributive. Non dimentichiamo che l’allungamento del tempo medio di vita, il correlato incremento della diffusione di patologie cronico-degenerative unitamente ai cambiamenti sociali in atto, genera sempre più frequentemente condizioni di notevole impegno di cura e assistenza che gravano prevalentemente sulle spalle di uno solo o comunque pochissimi familiari. Si tratta di situazioni oggi notevolmente diffuse che spesso possono essere causa di serie problematiche aggiuntive a quelle del malato se il “donatore di aiuto” non viene adeguatamente sostenuto e supportato”.
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