G7 Cultura a Napoli: Cestari (ItalAfrica), scambi culturali con Africa come motore sviluppo sostenibile Paesi Africani

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L’iniziativa storica del G7 della Cultura a Napoli – non era accaduto in precedenza che il G7 della Cultura vedesse intorno a un tavolo oltre ai ministri dei sette Grandi, anche i leader dell’Unione africana, del G20 e delle principali organizzazioni internazionali impegnate in programmi di assistenza in campo culturale – si carica di ulteriore significato perché la promozione di scambi culturali è all’interno di una strategia che vede la cultura come motore chiave dello sviluppo sostenibile dei Paesi Africani. Così Alfredo Carmine Cestari, presidente della Camera ItalAfrica, particolarmente impegnata a promuovere programmi culturali e di formazione dei giovani africani nei loro Paesi di origine. L’impegno del G7 a costruire partenariati reciprocamente vantaggiosi, basati sui principi di rispetto delle identità culturali, comprensione reciproca, libertà di espressione e co-creazione di contenuti e attività culturali pertanto – aggiunge – apre un nuovo scenario all’interno del Piano Mattei del Governo Italiano che ha un’impronta di relazioni a 360 gradi con i Paesi Africani nel pieno rispetto dell’identità culturale dei popoli di quel continente. E’ anche questa una strada per contribuire a realizzare il modello di sviluppo sostenibile dell’Africa, un aiuto reciproco, da pari a pari. ItalAfrica, inoltre, promuove programmi di formazione dei giovani africani sia per la forte richiesta di manodopera specializzata in quei Paesi ma anche per le esigenze di imprese europee che senza giovani immigrati non ce la fanno.  Per Cestari il successo del G7 Cultura a Napoli dimostra che il Governo italiano  sta facendo passi “storici” rispetto al passato che il sostegno del G7 contribuirà a rafforzare. Noi vogliamo fare la nostra parte con il coraggio che ci ha sempre sorretto, ma anche tutti gli enti statali che hanno come compiti istituzionali il sostegno all’internazionalizzazione devono fare la propria. Il “motto” è “fare bene ai Paesi Africani per fare del  bene alle nostre imprese anche dell’industria culturale. Perché – spiega – è un’opportunità per le imprese specie del Sud per imboccare la strada dell’internazionalizzazione. Il Sud è la porta di ingresso del Mediterraneo.  Il progetto Sud Polo Magnetico, sostenuto da ItalAfrica, ponendosi l’obiettivo di una reale cooperazione economica e culturale, in stretta sinergia con il Piano Mattei, rimette in gioco il Sud e le imprese meridionali e con esse le Università del Sud che possono accogliere giovani africani da formare.

cultura,africa

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