“In un momento come quello che viviamo, in cui l’inflazione si mangia gli stipendi e le famiglie fanno difficoltà a sostenere l’aumento dei costi dell’energia, abbattere la bolletta è giusto, ma dobbiamo essere seri e dire la verità ai cittadini.” Così Ignazio Petrone, candidato al Senato della Repubblica per il centrosinistra nel collegio uninominale di Basilicata.
“Il Gas Total estratto a Tempa Rossa – ha proseguito Petrone – era già disponibile dal 6 febbraio 2020 ma la Giunta Bardi non l’ha mai ritirato al punto di consegna Snam consentendo a Total di venderlo in borsa. Dal 2020 era già disponibile anche il gas estratto in Val D’Agri da ENI, sia per famiglie ed enti pubblici, che per piccole/medie imprese e grande industria lucana, ma anche in questo caso la Giunta Bardi non avendo stipulato l’accordo ha consentito ad ENI di venderlo in borsa. Parliamo di circa 1 miliardo e 400 milioni di metri cubi all’anno.
“Oggi, – continua il candidato – con un provvedimento regionale fatto a ferragosto ed un disciplinare emanato frettolosamente a poche ore dal voto, la destra lucana cerca di correre ai ripari, ma diciamolo chiaramente: le famiglie lucane, purtroppo, non avranno il 1° ottobre né gas gratis, né sconto in bolletta. Per non parlare delle imprese, totalmente dimenticate. Siamo difronte, esclusivamente, ad uno spot elettorale”.
“Invece di 400 milioni di metri cubi annui – tanto è il consumo dell’intera Basilicata – è stato stipulato un accordo per soli 160 milioni di metri cubi, consentendo ad Eni di continuare a vendere in borsa 1 miliardo e 200 milioni di metri cubi di gas all’anno, con profitti enormi. Una grave lacuna del Governo regionale che -conclude Petrone- costerà cara all’economia lucana”.
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