Cinquantamila tonnellate di grano potenzialmente cancerogeno scoperte al porto di Bari proprio nel periodo della trebbiatura. Le Acli: “Si tutelino consumatori e agricoltori lucani contro il rischio di ingresso di prodotto pericoloso in Basilicata”
“La Regione Basilicata vigili attentamente sugli arrivi di grano nel nostro territorio”: a lanciare l’allarme è la presidente regionale delle Acli della Basilicata Rachele Campagna, a seguito dell’ennesima scoperta di 50mila tonnellate di grano canadese potenzialmente cancerogeno al porto di Bari.
“La storia si ripete costantemente – ribadisce Rachele Campagna – da più di dieci anni. Queste ingenti quantità di grano, trattato con sostanze che in Italia sono vietate, ovviamente raggiungono in primo luogo le regioni più vicine, mettendo a rischio la salute dei consumatori”.
“Proprio nel periodo della trebbiatura – gli fa eco il presidente delle Acli di Potenza Emanuele Abbruzzese – arriva sul mercato il grano straniero, con pochi controlli e molti speculatori senza scrupoli. Gli enti preposti mettano il massimo impegno per una verifica della materia prima che entra in Basilicata e tutelino, oltre alla salute dei cittadini, anche il lavoro dei nostri agricoltori, impegnati nella salvaguardia della genuinità del grano lucano”.
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