Si è tenuta, nella sala consiliare del comune di Garaguso , una riunione pubblica rivolta principalmente ai cacciatori, per spiegare i dettagli del progetto innovativo ed unico in regione Basilicata proposto dall’amministrazione comunale per il rilancio delle aree interne, nella direzione di arginare quell’emigrazione giovanile che, in abbinamento al dato dello spopolamento impoveriscono sempre di più i piccoli centri. Oltre al sindaco presenti il vice sindaco Girolamo Costanzo, l’assessore Rosa Marchisella e il consigliere Gianfranco Minchillo che hanno supportato l’architetto Veronica Vespe quale progettista e nello specifico esperto di programmazione nell’ambito della valorizzazione turistica del territorio comunale, e Sandro Caffaro dipendente della Regione Basilicata in qualità di esperto faunistico in campo venatorio. “Nella storia di Garaguso”, ha spiegato il primo cittadino “ il bosco ha sempre svolto un ruolo importante, ne è testimonianza il fatto che tra gli immobili di pregio di Garaguso, vi è il palazzo Revertera, costruito nel 1700 come residenza di caccia. E proprio dall’analisi della nostra storia che è nata l’idea di voler proporre un progetto diverso da attuare nel nostro bosco che possa essere un volano per un’economia non solo per Garaguso. L’auspicio che i giovani possano cogliere questa opportunità, guardando le grandi sfide lanciate dai paesi limitrofi sui grandi attrattori. Devo prendere atto che la Regione Basilicata non ha messo nel cassetto la nostra idea ed ha deciso di finanziarla, e considerato l’importo, credo l’abbia ritenuta valida e spendibile. Ora penso che sia arrivato il tempo di unire le forze e ognuno deve assumersi la responsabilità del futuro comune, non si può più rimandare con le semplici critiche aspettando che altri devono cambiare le sorti di questi territori. La nostra idea è quella di realizzare, nel bosco comunale, un’azienda agri –turistica – venatoria, quale istituto faunistico privato, così come permette la legge quadro n.157/1992 e la legge regionale di Basilicata n.2/1995. Siamo bravi ad elogiare altre regioni che vivono di questo , magari anche dalla Basilicata partecipando ad esempio in Toscana e, crediamo che questo qui non si possa realizzare. Invece a mio avviso questo progetto è un potenziale sviluppo economico e quindi un ulteriore occasione per rimanere sul territorio”.
Il progetto prevede anche strutture di allevamento e accrescimento della selvaggina, oltre alle altre infrastrutture per rendere fruibile e accogliere i turisti. Le politiche che saranno messe in campo hanno come scopo quello di offrire servizi di alto profilo tecnico, che coinvolgono più soggetti, il cui obbiettivo è quello di fornire un volano di sviluppo e permettere un presidio territoriale. Continuando nel progetto si parla anche di Turismo Slow o turismo lento, è un modo di viaggiare incentrato sull’esperienza lenta, approfondita, che permette d’immergersi completamente nell’ecosistema del luogo. In pratica, il turismo slow si configura come l’esatto contrario del turismo di massa: un’organizzazione finalizzata alla scoperta di luoghi tipici, non caotici e che rifuggono dalle mete più popolari, assaltate da chi intende il turismo soltanto in ottica quantitativa come mordi e fuggi.
Si avrà quindi un’area percorsa da itinerari che permetteranno di apprezzarne in pieno le caratteristiche ambientali con un percorso didattico arricchito da una segnaletica esplicativa stimolante , approfondimenti in loco riguardanti le caratteristiche delle fitocenosi presenti.
L’istituito faunistico progettato, sarà realizzato interamente nella superficie boscata di proprietà del comune, circa 450 ettari. Questa area è un’oasi di protezione ove l’esercizio venatorio è vietato, così come previsto dalla norma regionale di Basilicata (legge della Regione Basilicata n° 2/1995).
Il Sindaco di Garaguso
Avv. Francesco Auletta
Views: 24