«Aggiornare il protocollo sanitario in ambito scolastico per continuare a garantire il diritto universale allo studio e alla conoscenza anche in un momento così complesso».
Questa mattina il Sindaco del Comune di Tito Graziano Scavone ha inviato una lettera congiunta al Ministro della Salute Roberto Speranza ed al Presidente della Regione Vito Bardi per sottolineare la necessità di rivedere il protocollo sanitario nella scuola per evitare la sospensione della didattica in presenza.
«Lo sforzo che lo Stato, le Regioni, i Comuni e le diverse articolazioni territoriali stanno compiendo al fine di garantire all’intera popolazione la migliore sicurezza sanitaria è encomiabile – ha rilevato Scavone nella missiva –, seppur insufficiente a ridurre le preoccupazioni nelle comunità locali chiamate a dimostrare un forte senso di corresponsabilità nei comportamenti da adottare per contrastare la diffusione del virus ed evitare di incorrere in ulteriori limitazioni, i cui effetti sul piano socioeconomico potrebbero essere drammatici per il sistema Paese, tanto più in aree deboli come la Basilicata».
In particolar modo, il sindaco del Comune di Tito è intervenuto sulla necessità di rivedere il protocollo sanitario fin qui adottato in ambito scolastico per evitare di interrompere la didattica in presenza suggerendo l’esecuzione di test rapidi antigenici almeno ogni due settimane ai docenti ed al personale scolastico, l’estensione dell’obbligo di quarantena anche ai contatti stretti dei contatti stretti con un positivo attivando la didattica a distanza, la definizione di indici per la misurazione di un livello di criticità al fine di sospendere le attività didattiche in presenza quando gli indicatori superano la soglia ritenuta sostenibile.
«Bisogna restituire a tutti – ha concluso il Sindaco Scavone – la tranquillità di frequentare ambienti sicuri e di non mortificare il valore dell’istruzione e lo sforzo che dirigenti scolastici, personale docente, collaboratori tecnico amministrativo, enti locali e famiglie stanno impiegando per garantire, in un momento così complesso, il diritto universale allo studio e alla conoscenza».
LA LETTERA:
Prt.G. N. 0018270/2020 – 15/11/2020
Al Ministro della Salute
On.le Roberto Speranza
Al Presidente della Regione Basilicata
Dr.Vito Bardi
presidente.bardi@regione.basilicata.it
Tito, 15 Novembre 2020
Gentilissimo Sig. Ministro, Gentilissimo Sig. Presidente,
questi che stiamo attraversando sono giorni molti intensi per tutti noi a causa della situazione epidemiologica che sta mettendo a dura prova la tenuta del sistema sanitario e sociale nel nostro paese.
Lo sforzo che lo Stato, le Regioni, i Comuni e le diverse articolazioni territoriali stanno compiendo al fine di garantire all’intera popolazione la migliore sicurezza sanitaria è encomiabile seppur insufficiente a ridurre le preoccupazioni nelle comunità locali, chiamate a dimostrare ancor più di prima un grande senso di corresponsabilità nei comportamenti da adottare per contrastare la diffusione del virus ed evitare di incorrere in ulteriori limitazioni, i cui effetti sul piano socioeconomico potrebbero essere drammatici per il sistema paese, tanto più in aree deboli come la Basilicata.
Nella discussione generale di questi ultimi giorni spesso si assiste ad una lettura superficiale di ciò che basterebbe fare per ridurre la curva dei contagi. Le attenzioni si concentrano in particolar modo sulla sospensione delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado in tutto il territorio nazionale e comunque nelle regioni a più alto indice di trasmissione del covid-19.
Molte sono le proposte avanzate ed indirizzate alle autorità nazionali e regionali, non da ultimo anche dall’Associazione nazionale dei Comuni di Basilicata, per migliorare le attività di sorveglianza sanitaria, di tracciamento dei contatti, per rafforzare e accrescere il coordinamento tra la medicina di base ed il sistema sanitario locale.
A tal proposito mi sento di offrire il mio modesto contributo da sindaco di periferia avendo maturato in questi giorni il convincimento sulla necessità di rivedere il protocollo sanitario fin qui adottato in ambito scolastico per evitare di interrompere la didattica in presenza.
A mio avviso è improcrastinabile agire su tre assi prioritari: eseguire test rapidi antigenici almeno ogni due settimane ai docenti ed al personale scolastico per monitorare la diffusione del virus iniziando appunto dagli operatori che hanno una più ampia rete di contatti all’interno della scuola; estendere l’obbligo di quarantena ai contatti stretti dei contatti stretti con un positivo e di conseguenza attivare la didattica a distanza anche a costoro, consentendo così di interrompere potenziali catene di contagio che interessano medesimi nuclei familiari; definire indici per la misurazione di un livello di criticità derivante, ad esempio, dalle connessioni tra i casi positivi, alunni e propri familiari in quarantena, dall’assenteismo tra personale docente e alunni, al fine di sospendere le attività didattiche in presenza quando gli indicatori superano la soglia ritenuta sostenibile.
In conclusione, è urgente aggiornare il protocollo vigente in ambito scolastico e restituire a tutti la tranquillità di frequentare ambienti sicuri, di non mortificare il valore dell’istruzione e lo sforzo che dirigenti scolastici, personale docente, collaboratori tecnico amministrativo, enti locali e famiglie stanno impiegando per garantire, in questo momento così complesso, il diritto universale allo studio e alla conoscenza.
Ringrazio per l’attenzione che dedicherete al presente contributo e rivolgo gli auguri di proficuo lavoro a tutti noi.
Cordialmente,
Graziano Scavone
Sindaco Città di Tito
Views: 20