Si è svolta ieri presso la sala Basento della Direzione Generale per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali della Regione Basilicata, una riunione organizzativa volta a comunicare l’avvio delle attività di cattura e prelievo selettivo nel territorio dei 5 comuni del Parco di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane.
All’incontro, convocato dal presidente dell’ente Parco, Mario Ungaro, hanno partecipato i rappresentanti delle tre Direzioni coinvolte e competenti: Sanità, Agricoltura e Ambiente, della Comunità del Parco, dell’Asp, dei Carabinieri Forestali, della Polizia Provinciale, degli Ambiti Territoriali n. 2 e B, e la quasi totalità dei selecontrollori residenti nei comuni ricadenti nel Parco.
“Da oltre due anni – è stato spiegato nel corso della riunione – nel Parco regionale non venivano attivate le azioni previste dal Piano di Controllo, ma a partire da oggi anche al fine di dare concreta attuazione al Piano Regionale di Interventi Urgenti per la Gestione, il controllo e l’eradicazione della Peste suina Africana (PRIU – DGR 485 del 27.07.2022) per prevenire la diffusione del virus e mitigare l’impatto negativo degli ungulati sulle attività agricole, si avviano le attività contemplate nel nuovo piano di gestione.
Il documento è stato prioritariamente sottoposto alle verifiche dell’ISPRA che ha espresso parere favorevole, specificando che i prelievi dovranno essere realizzati con tecniche a basso disturbo ambientale e che garantiscano sicurezza di esecuzione e selettività.
Nel corso della riunione – è stato evidenziato dagli organizzatori – i rappresentanti dei Dipartimenti regionali e dell’ASP oltre ad esprimere apprezzamento per l’avvio delle attività da parte dell’Ente Parco Gallipoli Cognato – che per primo in Basilicata ha recepito gli indirizzi dell’approvando Piano Straordinario per la Gestione ed il Contenimento della Fauna selvatica di cui all’art. 19-ter della L. 157/92 – hanno riconosciuto il valore ed il ruolo determinante dei selecontrollori nell’azione di supporto alle istituzioni a presidio della sicurezza e della salute pubblica del territorio, esposta ai rischi di un virus dalle conseguenze drammatiche per comunità ed economia.
In particolare, le autorità sanitarie hanno impartito ai responsabili dell’Ente Parco, ai selecontrollori presenti indirizzi puntuali sul rispetto dei protocolli sanitari e sulla gestione degli animali prelevati”.
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